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Caso Diciotti, tensione della maggioranza sul processo a Salvini

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Il M5s si spacca sulla decisione che riguarda l'immunità concessa a Salvini sul caso Diciotti. La Giunta ascolterà il vicepremier in 7 giorni.

Mentre la Giunta per le Immunità del Senato concede a Salvini 7 giorni per essere ascoltato o presentare una memoria sul caso Diciotti, il Movimento 5 Stelle si spacca sull’eventuale decisione di far processare il ministro degli Interni Matteo Salvini, o di procedere a concedergli l’immunità. Lo stesso premier Conte si è assunto la responsabilità dei fatti accaduti sul caso Diciotti, ma altri esponenti pentastellati si oppongono.

Diciotti, la Giunta concede 7 giorni a Salvini

Continua la tensione sul caso della nave Diciotti mentre si è tenuta la seduta della Giunta per le Immunità del Senato, che dovrà iniziare a vagliare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Maurizio Gasparri, che ricopre il ruolo di presidente della Giunta, avrebbe avanzato la proposta di 7 giorni di tempo per sentire il vicepremier Salvini sul caso Diciotti. Ora quest’ultimo potrà chiedere di essere ascoltato o presentare una memoria. Prima che cominciasse la Giunta, il senatore Mario Giarrusso, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Giunta, aveva annunciato la linea del Governo, come già sottolineato dal premier Conte. “Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepresidente Luigi Di Maio e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli – aveva dichiarato Giarrusso – depositeranno una memoria, spiegando che sul caso Diciotti c’è stata una decisione che coinvolge tutto il Governo, con responsabilità anche di altri ministri e del Presidente del Consiglio stesso”.

Paola Nugnes “Non escludo l’addio al Movimento”

Ma non tutti, nel M5s, sono a favore della linea politica dettata da Giarrusso. Come la senatrice Paola Nugnes, esponente del Movimento vicina a Roberto Fico, che dichiara “Se il M5S dovesse ‘salvare’ il leader della Lega, decidendo di respingere la richiesta di autorizzazione avanzata dal tribunale dei ministri di Catania, non escludo l’addio al Movimento“. La parlamentare ammette di stare valutando l’eventualità “almeno da fine anno“. Mentre Roberta Lombardi, capogruppo M5S in consiglio regionale nel Lazio, aggiunge che “a uscirne perdente sarà il M5S se voterà contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini abdicando così ai suoi valori identitari”. Il pentastellato Carlo Sibilia rassicura che la posizione del Movimento resterà quella che li ha sempre contraddistinti, evidenziando: “Se il caso andrà in Aula voteremo sì. M5s non ha mai negato il processo a un politico”. Anche Francesco Urraro, senatore del Movimento, ci tiene a mettere in chiaro due punti “Nessuna imposizione sul voto dei senatori M5s per l’eventuale autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini” e la “rassicurazione che il Movimento non si spaccherà su questo”.