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Salvini contro Di Battista "Se insulta le cose si fanno complicate"

Salvini contro Di Battista

Alessandro Di Battista attacca, Matteo Salvini si difende. "Se insulta le cose si complicano. Non ho bisogno di essere ripulito da lui".

Matteo Salvini risponde duramente alle critiche mosse su diversi fronti da Alessandro Di Battista. Come riporta l’Huffingtonpost durante il programma Quarta Repubblica in onda su Rete4, intervistato da Nicola Porro, il ministro dell’Interno ha risposto ai diversi attacchi dell’ex parlamentare pentastellato. “Si è riposato ed è tornato bello carico” ha ironizzato Salvini. Alessandro Di Battista ha infatti lanciato diverse frecciatine al leader del Carroccio e alla Lega, toccando i temi caldi della Tav e del processo sul caso Diciotti.

Di Battista attacca, Salvini si difende

La Lega ci dovrebbe ringraziare perché l’abbiamo ripulita” aveva affermato Alessandro di Battista, alludendo ai 49 milioni sequestrati dalla Lega. “Non ho bisogno di essere ripulito da Di Battista, la pulizia me la danno gli italiani” ha ribattuto Matteo Salvini, senza però entrare nella scottante tematica dei 49 milioni. Le dichiarazioni che più avevano fatto discutere riguardano però Tav e caso Diciotti.

Questa storia che il Movimento 5 Stelle è per il no alle infrastrutture è una bugia totale che smantelleremo giorno per giorno. Siamo favorevoli alle infrastrutture giuste. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi e non serve a niente tornasse da Berlusconi e rompesse i c******i, chiaro?” aveva affermato Di Battista a proposito della Tav. “Credo proprio che voteremo in favore dell’autorizzazione a procedere” aveva invece affermato in merito al processo sul Caso Diciotti.

Le dichiarazioni di Di Battista non sono state accolte con ironia dal ministro dell’Interno, che ha dichiarato: “Sono convinto che sul Venezuela e sulla Tav l’accordo tra persone di buon senso si trovi. Se qualcuno però continua a insultare e darmi del rompic******i le cose si fanno complicate“. Sul caso Diciotti ha invece spiegato che se il Senato votasse in favore dell’autorizzazione a procedere per il processo richiesto dal tribunale dei ministri “sarebbe un precedente grave, perché una parte di magistratura decide cosa la politica può o non può fare. Domani potrebbe capitare ad altri ministri, io reati non penso di averne commessi e di volerne commettere“.