> > Vincolo del doppio mandato, Fico si oppone al progetto di Di Maio

Vincolo del doppio mandato, Fico si oppone al progetto di Di Maio

Roberto Fico

M5s diviso. Di Maio vuole superare il vincolo ma Fico avverte il vicepremier: "Non si può restare sempre in politica. Nella vita si deve cambiare".

Quello del vincolo del doppio mandato è da sempre uno dei cardini del Movimento 5 Stelle. Una delle bandiere da issare contro il ‘vecchio modo di fare politica’. Ma ora Luigi Di Maio, capo politico del M5S, vorrebbe infrangere la regola dando vita a una rivoluzione che quantomeno avvicinerebbe il Movimento ai partiti tradizionali.

Le intenzioni di Di Maio

Il ministro dello Sviluppo Economico e vicepremier in un pranzo a Roma con Davide Casaleggio (figlio di Gianroberto) e Beppe Grillo avrebbe espresso la necessità di creare una “classe dirigente” all’interno del M5s. In che modo? Permettendo ad esempio ai consiglieri comunali o ai sindaci, che hanno ricoperto l’incarico per due mandati, di candidarsi e puntare quindi a venire eletti in Regione o al Parlamento o in Europa per altrettanti mandati (per un totale di quattro). Sarebbe possibile, nelle intenzioni di Di Maio, percorrere anche la strada inversa (dal Parlamento al Comune). Lo riferisce La Stampa.

La replica di Fico

Non sembra pensarla allo stesso modo Roberto Fico. Al quotidiano torinese il presidente della Camera spiega che “non si può restare sempre in politica. Perché nella vita si deve cambiare. Non si può fare all’infinito questo mestiere”. Resta dunque la divisione tra l’ala governista e l’ala ortodossa con lo spettro di una scissione (anche se Fico fa sapere che parlerà con il capo politico quando tutto sarà più chiaro). Intanto Grillo e Casaleggio, secondo La Stampa, avrebbero in sostanza dato il proprio benestare a Di Maio e al suo progetto di riorganizzazione strutturale del M5S. Ma il fondatore ha preteso garanzie: vuole che siano portate avanti determinate ‘battaglie’ (l’acqua pubblica su tutte) per aumentare il peso pentastellato nell’esecutivo e limitare quello di Salvini. All’imprenditore è stato invece assicurato un uso più massiccio (più votazioni) della piattaforma Rousseau, il portale web di democrazia diretta dei 5 stelle.