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Decretone, via libera del Senato ma proteste in Aula

Decretone, via libera del Senato

Durante la votazione, i senatori di Forza Italia hanno indossato un gilet blu con la scritta: "Sì lavoro, no bugie". Proteste anche dai deputati dem.

Con 149 voti favorevoli, 110 contrari e 4 astenuti, il Senato ha approvato il decretone, che ora passa alla Camera. Il vicepremier Luigi Di Maio si è detto “molto, molto soddisfatto” del risultato ottenuto a Palazzo Madama. Il provvedimento contiene le norme che regolano le due novità simbolo del governo gialloverde: il reddito di cittadinanza e quota 100. Sono però attese importanti modifiche alla Camera, avverte Fanpage, dove i senatori saranno chiamati a discutere delle questioni rimaste irrisolte in Senato.

Decretone, proteste in Senato

Bagarre durante l’intervento in Aula della vicepresidente del Senato, Paola Taverna. I senatori del Pd hanno alzato la voce per protestare contro gli attacchi della Taverna ai provvedimenti approvati dal governo dem, a partire dal bonus degli 80 euro, paragonati a “un’elemosina“. La presidente dell’aula, Elisabetta Casellati, è intervenuta invitando la deputata a fare “una dichiarazione di voto tranquilla”. “È quello che sto facendo”, ha risposto la Taverna, “se l’atteggiamento disordinato del Pd me lo permettesse”.

Il capogruppo dem, Andrea Marcucci, ha inoltre reso note le minacce ricevute il giorno precedente da alcuni senatori del Pd da parte di esponenti di altri gruppi politici. Ci sarebbero stati “riferimenti a impiccagioni e manette“, comportamenti che, secondo la presidente Casellati, sono “da censurare, richiamano un concetto di giustizia di popolo che è contraria al nostro percorso dello Stato di diritto. Ma ogni comportamento va visto nel suo contesto”, ha dichiarato annunciando che visionerà i filmati disponibili.

I gilet blu di Forza Italia

Proteste anche da parte dei senatori di Forza Italia, che si sono alzati in piedi indossando caschi da lavoro e gilet blu su cui campeggia la scritta: “Sì lavoro, no bugie“. L’episodio ha costretto la presidente a sospendere temporaneamente i lavori. “I senatori tolgano le casacche”, ha invitato la Casellati, sottolineando che “il folklore non appartiene all’Aula del Senato ma soltanto alle piazze. Vergogna“.