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Primarie PD 2019: gli appelli di Zingaretti, Martina e Giachetti

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I candidati hanno una visione diversa del Partito Democratico ma tutti si dicono convinti che alle primarie voteranno "un milione di persone".

“Un confronto trasparente e vero come quello del nostro congresso è impensabile nei partiti che oggi sono al governo. Bravi Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Siamo un presidio di democrazia e da questo dobbiamo ripartire” scrive su Twitter Matteo Orfini, al termine del dibattito a tre negli studi di SkyTg24 (andato in onda giovedì 28 febbraio 2019) per i candidati alla segreteria del Partito Democratico. Le primarie del PD sono in programma infatti domenica 3 marzo.

L’appello di Nicola Zingaretti

“Solo un anno fa gran parte dell’Italia pensava che la partita per i democratici era finita, era chiusa, e che si stava andando fra un bipolarismo tra centrodestra e il M5S” sottolinea Nicola Zingaretti, rivolgendosi direttamente agli elettori dem. Il candidato alle primarie del PD, il primo a scendere in campo, assicura però che la situazione “sta improvvisamente cambiando e si sta riproponendo l’ipotesi di un’alternativa tra centrodestra e centrosinistra. Ma dobbiamo cambiare, dobbiamo voltare pagina”.

“Va aperta una nuova storia che permetta di tornare ad essere credibili come alternativa a questo governo” esorta ancora il governatore del Lazio. Tale ottimismo arriva soprattutto dopo i risultati delle elezioni in Sardegna, che hanno visto Zedda in rimonta. “Ci dimostrano che quando vengono avanti candidature unitarie che vogliono indicare una via di cambiamento, questo popolo di centrosinistra comincia a riunirsi e comincia a riproporsi come un’alternativa” osserva Zingaretti.

L’appello di Maurizio Martina

“Contrastare la deriva che il Paese ha oggi, in particolare di fronte a Lega e Cinque Stelle, farlo con idealità e senza illudere, contro quelli che vogliono illudere senza ideali” è invece l’appello di Maurizio Martina. “Mi rivolgo a tutti gli elettori del Partito Democratico – aggiunge – pensando a un’idea che Kennedy ha espresso benissimo quando ha detto che bisogna essere convinti dei valori democratici, portare questa sfida nel Paese”.

“Basta discutere tra noi nella logica dei renziani e degli anti-renziani, basta discutere tra noi dividendoci, uniamo le forze, costruiamo soprattutto un progetto che parli al futuro del Paese. – invita quindi l’ex segretario reggente – Il tema è il destino dell’Italia prima ancora che il destino di questo partito. E come ogni volta, le ragioni dei democratici si capiscono se si guarda quello che dobbiamo fare fuori di noi”.

L’appello di Roberto Giachetti

Roberto Giachetti si è rivolto invece soprattutto “a coloro che si sono allontanati dal PD per quello che è stato fatto alla leadership di Renzi, al lavoro di questo governo per cinque anni. Coloro che se ne sono andati disgustati”. “Avete di fronte a voi la possibilità o di tornare indietro oppure di andare avanti, sempre avanti. Come noi stiamo facendo con Anna Ascani” sottolinea il renziano.

Giachetti spiega che il suo obiettivo è “ridare forza al progetto originario del PD: quello che ha voluto Veltroni nel 2008, quello per il quale ci siamo battuti, quello che deve avere un’ambizione grande e deve costruire al suo interno grandi possibilità di speranza per il nostro Paese”.