> > Primarie Pd, scontro tra Martina, Zingaretti e Giachetti

Primarie Pd, scontro tra Martina, Zingaretti e Giachetti

primarie pd

7 mila gazebo aperti dalle 8 alle 20. "Questi sono i gazebo per l'Italia": così rilanciano i tre candidati segretari, Zingaretti, Martina e Giachetti

7 mila gazebo in tutta Italia, aperti dalle 8 alle 20 di domenica 3 marzo, 35 mila i volontari e diverse polemiche sul numero dei seggi. Si vota per eleggere il segretario del Pd. I candidati a guidare il partito sono Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. Ai gazebo si sceglieranno anche i componenti dell’Assemblea nazionale, il massimo organismo democratico del partito creato per decidere sulla politica e sull’organizzazione del Pd. Rimane in carica quattro anni, come la segreteria, ed è composto da mille persone elette alle primarie con le liste collegate ai candidati, cui si aggiungono trecento rappresentanti eletti in concomitanza con le elezioni delle Assemblee regionali e cento componenti eletti dai parlamentari, ricorda Il Fatto Quotidiano.

Mobilitazione social, ultimi appelli, ultime piazze. Tutto è pronto per il gran giorno. Dopo Prodi e Veltroni è Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano a chiedere di andare a votare per le primarie dem. Tuttavia, aveva precisato: “Io raramente ho votato Pd”. La posta in gioco non è solo il partito del centrosinistra e il nuovo leader. “Questi sono i gazebo per l’Italia”: rilanciano i tre candidati segretari.

Primarie Pd, il voto

Le primarie Pd sembrano procedere in un clima disteso e sereno. Non ci sono scontri, solo qualche tensione sulle future possibili alleanze. Giachetti ripete che se il nuovo segretario stringesse un patto con il M5S, allora riterrebbe irrespirabile l’aria e darebbe l’addio. Però “se perdo, rimango”, riporta La Repubblica.

Ivan Scalfarotto, supporter di Giachetti, passa all’attacco: “I soliti noti stanno con Martina e Zingaretti, sembra un congresso del Pcus”. Vince chi raggiunge il 50% più uno nei gazebo. Se nessuno lo raggiunge deciderà l’Assemblea dei mille delegati convocata per il 17 marzo. Ma per il Pd sarebbe la prima volta, poiché le alleanze tra le parti potrebbero ribaltare il risultato popolare.

Gli altri due sfidanti, Zingaretti e Martina, si sono fatti fotografare insieme dietro lo striscione della manifestazione antirazzista di Milano, “People, prima le persone”, svoltasi sabato 2 marzo. Subito hanno pubblicato la foto sui social. E’ forse questa la strategia adottata per rispondere alla richiesta che viene da militanti ed elettori del Pd. In molti, infatti, chiedono e rivendicano unità e stop alle liti. E sempre social, su Facebook e su Twitter, i due candidati chiedono di non mancare l’appuntamento.

La prima scommessa è un milione di partecipanti. “Dobbiamo andare tutte e tutti a votare, è importante per il Pd ma soprattutto per costruire una alternativa credibile per il futuro dell’Italia “, è il video appello di Zingaretti, per il quale sono indispensabili “coraggio, passione, idee per voltare pagina”, riporta ancora La Repubblica. Martina parla di “primavera democratica”, insistendo sul problema (nonché sulla necessità) dell’unità dei Dem. Quindi ha ribadito l’esigenza di compiere “un passo avanti da parte di tutti, non passi indietro”.

Carlo Calenda invita al voto

Ha lanciato la campagna “Siamo europei” contro i sovranisti per un listone unico, di cui il Pd dovrebbe essere l’azionista di riferimento. Poi ha invitato gli elettori al voto. Così Carlo Calenda ha commentato: “Non voterò per nessuno dei candidati in corsa, ma vado a fare lo scrutatore in piazza del Popolo“.

Quindi ha aggiunto: “Zingaretti sostiene che ho usato la clava contro il Pd, ma io penso di avere utilizzato il defribillatore e che questo vada tenuto sempre acceso”.