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Partito Democratico, Zingaretti indica Zanda come tesoriere

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Situazione finanziaria delicata quella dei dem: dopo le campagne elettorali, Misiani verso la guida del Dipartimento Economico.

Grosse le spese sopportate dalle casse del partito dem in periodo di campagna elettorale e con l’avvento di Nicola Zingaretti alla guida del Pd occorrono nuove figure per costruire su misura la segreteria di centrosinistra. Il senatore Luigi Zanda (ex capogruppo del Partito Democratico al Senato) rileverà Francesco Bonifazi alla tesoreria dem. “È l’ultima cosa che avrei voluto fare. Del resto, quella del Tesoriere è una carica immaginaria visto che nel Pd non c’è tesoro. Non ho mai avuto responsabilità amministrative, ma in una situazione molto difficile, con il partito che si sta riprendendo dopo le primarie che hanno avuto un’affluenza così straordinaria, con una elezione di Zingaretti così forte, come avrei potuto rifiutare?” ha commentato così Zanda, dopo la decisione del neoeletto Zingaretti. La carica di capo del Dipartimento Economico con molta probabilità ricadrà sul senatore Antonio Misiani.

Il bilancio del Partito Democratico

I problemi finanziari dei democratici non sono da sottovalutare, le finanze del Pd sono state dimezzate dalle spese sulle campagne dei candidati e dalle difficoltà con l’amministrazione del personale: la linea dura di Bonifazi contro i morosi provocò la delibera di 180 dipendenti in cassa integrazione, la metà di questi a zero ore. Nel giugno 2018 il partito aveva chiuso il bilancio dell’anno precedente con circa mezzo milione di euro in avanzo: il Pd ha pagato per anni un bilancio in rosso a causa del fallimento delle campagne referendarie e per l’effetto delle quote non versate da 60 parlamentari: tra questi, dopo la scissione interna, molti confluirono nelle fila del Movimento Democratico e Progressista