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Caso Diciotti, il 20 marzo il Senato voterà sul processo a Salvini

Diciotti

Il ministro dell'Interno è accusato di sequestro di persona aggravato. Il 20 marzo l'Aula del Senato voterà la richiesta di autorizzazione a procedere

Nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2018 la nave della Guardia costiera italiana “Diciotti” salvò 190 migranti nella zona Sar (Search and Rescue) maltese. Per cinque giorni la nave rimase al largo di Lampedusa, mentre Salvini polemizzava con Malta e altri Paesi europei circa la distribuzione dei naufraghi e minacciava un respingimento verso la Libia. Decisero allora di far sbarcare d’urgenza solo 13 migranti in gravi condizioni di salute. A bordo rimasero 177 persone.

Agi ricorda che il 20 agosto il ministro dei Trasporti Toninelli indicò quale porto di attracco Catania, ma Salvini negò l’autorizzazione allo sbarco, invitando gli altri Paesi europei a farsi carico dell’accoglienza dei migranti salvati. La nave rimase quindi ancorata nel porto con il suo carico umano a bordo. Il 22 agosto sbarcarono 29 minorenni non accompagnati. Gli altri toccarono la terraferma nella notte tra il 25 e il 26 agosto.

Per aver negato lo sbarco, il ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona aggravato. L’Aula del Senato voterà mercoledì 20 marzo alle 13 sul caso Diciotti-Salvini, così come stabilito nella conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

Caso Diciotti, la vicenda giudiziaria

Il 20 marzo i senatori dovranno pronunciarsi sulla proposta della Giunta delle immunità di non concedere al Tribunale dei ministri di Catania l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini in relazione alla vicenda della nave Diciotti. Così fa sapere Affari Italiani.

Questa vicenda ha portato il ministro dell’Interno ad essere indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. L’inchiesta era stata poi divisa in due parti. Affidarono alla procura di Palermo quella relativa ai fatti avvenuti al largo di Lampedusa. Quella relativa ai fatti avvenuti nel porto di Catania, invece, era stata invece affidata alla procura di Catania.