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Tav, scontro Lega-M5S: Toninelli smentisce le dimissioni

Tav, dimissioni Toninelli

Il ministro ha smentito "le fantasiose e ridicole ricostruzioni di stampa" secondo cui avrebbe rassegnato le dimissioni, respinte da Conte.

Il governo sarebbe a un passo dalla caduta e il pomo della discordia è l’alta velocità Torino-Lione. È quanto rivelato da La Stampa. Secondo quanto riportato dal quotidiano torinese, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli avrebbe annunciato a Giuseppe Conte di voler rassegnare le proprie dimissioni a causa del disaccordo all’interno dell’esecutivo sulla Tav, ma il premier le avrebbe respinte, convincendo il ministro pentastellato a mantenere il proprio incarico.

Ma, secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, il ministro Toninelli ha smentito “seccamente le fantasiose e ridicole ricostruzioni di stampa, condite con miei virgolettati totalmente inventati, in cui si sostiene che martedì avrei ventilato o minacciato le mie dimissioni a margine dell’incontro sul progetto Tav Torino-Lione. La discussione è rimasta sempre su un piano di costruttivo e sereno confronto tra le parti”.

Tav, le parole di Salvini

In precedenza, Conte ha annunciato che il governo troverà una soluzione sulla questione Tav entro venerdì 8 marzo. La realizzazione della tratta Torino-Lione è stata al centro anche di un vertice ad hoc convocato a Palazzo Chigi la sera del 5 marzo. Ma, secondo fonti del governo citate da TPI, i ministri presenti non hanno raggiunto alcun accordo. Il premier ha dunque convocato un nuovo summit per la sera del 6 marzo.

La tensione tra i due partiti di governo, sostenitori di opposte posizioni sulla Tav, non sembra destinata a calare. Il vicepremier leghista Matteo Salvini ha ribadito il proprio convinto appoggio ai sì Tav. “Non si può tergiversare, la Torino-Lione va fatta, non ci sono alternative“, avrebbe detto a Conte prima del vertice a Palazzo Chigi.

Le presunte dimissioni di Toninelli

Lo stesso premier sarebbe favorevole al completamento del progetto, secondo la Stampa, e proprio la sua adesione alla linea della Lega avrebbe spinto Toninelli, portavoce dei no Tav pentastellati, a rassegnare le dimissioni. Per evitare un’insanabile crisi di governo, Conte avrebbe allora assicurato al ministro dei Trasporti che si farà portavoce di “una buona mediazione per tutti”. Tra le alternative alla Tav proposte dal M5S c’è il potenziamento del traforo ferroviario del Frejus, al quale verrebbe destinata buona parte delle risorse previste per l’alta velocità.