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I ministri dell'Interno Ue discutono di migranti: Salvini è a Potenza

Salvini

Mentre a Bruxelles si tiene il Consiglio europeo degli Affari Interni, il nostro ministro dell'Interno è a Potenza per la campagna elettorale

A Bruxelles si tiene il Consiglio europeo degli Affari Interni. Si tratta dell’organismo che riunisce i ministri dell’Interno dei 27 paesi Ue. L’appuntamento è di particolare rilevanza perché si tratta dell’ultima riunione prima delle elezioni europee, nonché l’ultima occasione di sbloccare alcuni dossier rilevanti, ricorda La Repubblica. All’ordine del giorno ci sono la riforma sul sistema di asilo per i rifugiati, quella della guardia costiera europea e l’aumento della cooperazione con i Paesi terzi in materia di immigrazione. Tutti temi centrali per l’Italia e tanto dibattuti dalla politica nostrana. Questioni centrali che animano gli scontri tra gli antagonisti politici italiani, a suon di tesi e controtesi, urla e insulti che risuonano nei talk politici di tutte le reti. Eppure il ministro dell’Interno Matteo Salvini non c’è.

Questa volta a tenere lontano Salvini da Bruxelles non è un impegno istituzionale a Roma, ma il lancio della campagna elettorale della Lega per le elezioni regionali in Basilicata.

La critica degli oppositori

Immediata la reazione degli oppositori politici, che subito hanno aizzato la polemica. “Qui oggi c’è il sottosegretario Molteni, che tra l’altro non ha nessuna delega sulle materie in questione”, protesta l’eurodeputato del Pd Daniele Viotti, uno dei più attivi a denunciare le assenze dei ministri del governo gialloverde ai vertici europei.

E ancora: “A Salvini questi argomenti servono solo per la campagna elettorale, ma poi nella pratica non fa niente”.

Salvini

Ue, la sua politica di immigrazione

Spetta all’Unione europea la competenza di definire le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che entrano e abitano legalmente in uno degli Stati membri. In tanti molto spesso sono decisi a partire per ricongiungersi con la propria famiglia. Gli Stati membri, inoltre, conservano la facoltà di stabilire i volumi di ammissione per le persone provenienti da paesi terzi in cerca di lavoro. Per i Paesi dell’Ue, Bruxelles può fornire incentivi. Quest’ultimi favorirebbero le misure da essi adottate. L’obiettivo è quello di promuovere l’integrazione di cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente in territorio europeo.

Fondamentale è anche la lotta all’immigrazione clandestina. L’Ue, infatti, deve prevenire e ridurre l’immigrazione irregolare, in particolare attraverso un’efficace politica di rimpatrio, nel rispetto dei diritti fondamentali. L’Unione detiene la competenza di stipulare accordi con paesi terzi ai fini della riammissione nel paese di origine o di provenienza di cittadini stranieri che non soddisfano le condizioni di ingresso, presenza o soggiorno in uno degli Stati membri.

Gli obiettivi dell’Ue

Resta di primaria importanza la definizione di un approccio equilibrato in materia d’immigrazione.

L’Unione mira a dar vita a un rapporto regolato ed equilibrato per gestire la migrazione legale e contrastare l’immigrazione clandestina. La corretta gestione dei flussi migratori comporta anche la garanzia di un trattamento equo dei cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente negli Stati membri. Ma anche il rafforzamento delle misure di lotta all’immigrazione clandestina, compresi la tratta e il traffico, e la promozione di una cooperazione più stretta con i paesi terzi in tutti i settori. Così assicurano dai vertici Ue.