> > Tav, vertice a Palazzo Chigi: stallo e tensione tra Lega e M5S

Tav, vertice a Palazzo Chigi: stallo e tensione tra Lega e M5S

Tav, nessuna decisione

Il governo va verso un bilaterale con la Francia, ma l'Ue avverte: "A rischio 800 miliardi in caso di mancato avvio".

Il vertice notturno tra gli esponenti di governo si è protratto per cinque ore, ma non sono state sufficienti per trovare un’intesa sulla Tav: è stallo sulla linea dell’alta velocità tra Torino e Lione. Secondo quanto riferito da fonti della maggioranza, citate dall’Ansa, l’esecutivo intende prendere tempo per chiedere un approfondimento giuridico sui bandi di Telt. Sarà inoltre richiesto un confronto con la Francia, tramite un probabile vertice bilaterale. Appare a rischio la promessa di Giuseppe Conte di dare una risposta definitiva sulla questione entro venerdì 8 marzo. Al momento, la mediazione tra le contrapposte e irrigidite posizioni di Lega e M5S appare quanto mai lontana.

La commissione Ue, tramite una lettera inviata a Roma, ha ricordato al governo Conte che l’Italia potrebbe perdere 800 milioni di euro in caso di mancato avvio delle gare per la realizzazione del progetto. Il termine per il via libera dei bandi da parte del Cda di Telt è previsto per lunedì 11 marzo.

Tav, I due vertici

Nella serata del 6 marzo, a Palazzo Chigi si sono svolti due vertici separati. Il primo, alla presenza di Conte, ha visto discutere due squadre di esperti convocati da Lega e M5S, che hanno esaminato la parte tecnica del dossier alta velocità. Tra i professori voluti dal Movimento ci sono due membri della commissione che ha stilato l’analisi costi-benefici, bocciando l’opera. La Lega ha scelto invece di convocare Pierluigi Coppola, unico membro della suddetta commissione a non sottoscrivere le conclusioni di Marco Ponti.

Scontro tra Lega e M5S

Il secondo vertice è di natura più prettamente politica. All’incontro hanno preso parte, oltre al premier, i due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, al centro di tensioni e polemiche per le presunte dimissioni (subito smentite) proprio a causa del dossier Tav. Insieme a loro, anche Armando Siri ed Edoardo Rixi (i due sottosegretari leghisti al Mit), Stefano Patuanelli (capogruppo M5S al Senato) e Mauro Coltorti (presidente della commissione Trasporti al Senato). Come riportato da Tgcom24, la Lega ha proposto di completare l’opera senza ulteriori rinvii e di chiamare a consultazione i cittadini piemontesi con un referendum. Una seconda ipotesi affida la decisione a un voto del Parlamento. Il M5S resta invece barricato sul “no”. Entrambi i partiti evocano la minaccia di una crisi di governo, qualora la tensione non dovesse calare.