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Alessandra Mussolini contro il nonno: "Viva il cartello della Cirinnà"

Alessandra Mussolini

“Il cartello “Dio, patria e famiglia, che vita di m***a” della Cirinnà? Ha fatto bene. Viva la Cirinnà“, è il commento della nipote del Duce

“Dio, Patria e Famiglia” è un slogan fascista che spiegava con tre parole per cosa e per chi un cittadino italiano dovesse vivere. Un moto da regime totalitario che divenne celebre nel ventennio fascista. Contro lo slogan mussoliniano, si è scagliata la senatrice Monica Cirinnà. L’esponente del Pd, infatti, ha estratto un cartello che ripeteva il motto fascista e vi aggiungeva: “Che vita de m***a!”. Questo il tenore letterale del messaggio reso noto per esternare il proprio “disappunto” nei confronti di chi tuttora si dice sostenitore della suddetta triade.

Più che lo spirito satirico tradotto in una semplice battuta tesa a suscitare ilarità diffusa e indiscriminata, dal messaggio della Cirinnà emergerebbe lo sfogo di un’emotività e di una critica indirizzata ad assurdi estremismi. Le sue parole difendono l’antifascismo. Il cartello ha ricevuto critiche bipartisan, da Matteo Salvini a Carlo Calenda.

Rinnegando le credenze del nonno, Benito Mussolini, la nipote ai microfoni de La Zanzara si è mostrata favorevole al commento dell’avversaria politica. “Viva la Cirinnà”, ha concluso.

Alessandra Mussolini con Monica Cirinnà

Ai microfoni di Radio24,ospite a La Zanzara, l’europarlamentare Alessandra Mussolini ha detto la sua sul discusso manifesto esibito dalla senatrice Pd Monica Cirinnà durante la manifestazione per la Festa della Donna, organizzata da “Non Una di Meno”.

In merito alla “legge Cirinnà”, ovvero la legge 76/2016 sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e sulla disciplina delle convivenze, la Mussolini ha commentato: “Devo dire la verità: ho letto quella legge e non è male, perché è molto elastica. Ma magari fosse stata fatta anche per le coppie eterosessuali, perché è più laica, più soft e più bella di quanto prevede il matrimonio”. Quindi ha rincarato la dose affermando che “l’unione civile è meno ipocrita del vincolo matrimoniale. Ripeto, l’unione civile è bella e andrebbe estesa anche agli eterosessuali, soprattutto perché nel matrimonio c’è la tutela superiore della famiglia, dove i singoli non hanno diritto. Nelle unioni civili, invece, i diritti valgono per i singoli”. Dopo la spiegazione appena esposta, ha esclamato: “Viva la libertà”.

L’eurodeputata non risparmia commenti neppure su Monica Cirinnà. Al contrario, si è complimentata con lei: “Viva la Cirinnà”. Poi ha tenuto a precisare: “Brava la Cirinnà, anche se si poteva spingere oltre”. E ancora: “La Cirinnà è un po’ la Bonino dei tempi nostri“. Quindi ha aggiunto: “A me Emma Bonino piace, ha fatto delle belle battaglie. Se non fosse stato per lei, noi donne saremmo state ancora sotto al giogo col cappione al collo. Avete stancato”.

Alessandra Mussolini

E sul cartello con la frase “che vita di m***a”?, ha detto: “Ci sta, perché in fondo ci sono dei condizionamenti pazzeschi. In Italia siamo troppo condizionati”. “Viva la Bonino, viva la Cirinnà“, conclude. Poi si mostra ferma sulle sue posizioni: “Togliamo anche queste divisioni tra eterosessuali e omosessuali. Io voglio avere gli stessi diritti. Voglio anch’io la possibilità di fare un’unione civile. Lo avrei fatto in passato al posto del matrimonio, se ci fosse stata l’opportunità. E il consiglio che do è questo: fate le unioni civili. E poi forse a 90 anni decidete di sposarvi”.