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Allevamenti, le domande di Animal Equality al ministro Giulia Grillo

Animal Equality

Animal Equality interviene ad un dibattito sugli allevamenti, ma non è soddisfatta della posizione espressa dal Ministero della Salute.

Animal Equality denuncia che “l’approccio omissivo e approssimativo del rappresentante del Ministero della Salute” intervenuto il 13 marzo 2019 a Tg2 Post ha lasciato l’organizzazione “con domande inquietanti sulla sicurezza alimentare in Italia, sulla tutela degli interessi dei cittadini italiani e degli animali”. Quesiti rivolti quindi direttamente a Giulia Grillo.

“Troppi silenzi e omissioni”

Matteo Cupi, Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia, è intervenuto infatti in trasmissione insieme a Guglielmo Golinelli, allevatore e deputato della Lega, ed a Silvio Borrello, Direttore Generale del Ministero della Sanità.

Animal Equality, in una nota stampa, sostiene quindi che “i rappresentanti dell’industria e – dato sconvolgente – del Ministero della Salute si sono trincerati dietro silenzi e omissioni che nascondono la verità degli allevamenti intensivi, una realtà fatta di sofferenze, illegalità e mancati controlli”. E questo nonostante l’argomento interessi molto gli italiani, visto che la puntata è stata seguita da quasi due milioni di telespettatori, registrando il record di pubblico per la trasmissione.

Per questo motivo Animal Equality Italia si rivolge direttamente a Giulia Grillo, ponendo al ministro della Salute alcune domande.

Tre domande per il ministro

Prima di tutto l’organizzazione che tutela i diritti degli animali chiede “quanti sono i controlli negli allevamenti e come vengono verificati?”. Animal Equality sottolinea infatti che Borrello avrebbe sostenuto in tv di aver già disposto controlli negli allevamenti di maiali mostrati dal Tg2. L’organizzazione ricorda però: “Solo pochi mesi fa, proprio con Piergiorgio Giacovazzo del Tg2, siamo entrati per la seconda volta in un allevamento di galline ovaiole in gabbia completamente infestato da acari rossi (quindi a rischio salmonella), pieno di cadaveri, sporcizia e topi morti. Questo allevamento era già stato segnalato ai NAS nel 2017 e nel 2018, che hanno sempre sostenuto di non aver trovato nulla”.

In seconda battuta, Animal Equality chiede “quale posizione abbia il Ministero sul tema delle gabbie” visto che sempre Borrello non sembra essersi espresso sul tema.

Infine, viene chiesto “in che modo il Ministero garantisce trasparenza nell’utilizzo dei soldi dei contribuenti”. La domanda è giustificata dal fatto che il settore degli allevamenti intensivi raccoglie miliardi di euro di sussidi a livello europeo, soldi però che sono anche di quei contribuenti che scelgono di non consumare carne e derivati. Indirettamente quindi questi consumatori vanno a comunque a finanziare, attraverso le tasse, quel sistema che loro combattono. Per questo motivo Animal Equality chiede maggiore trasparenza.