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Conte: "Nessuna reazione emotiva giustifica un femminicidio"

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è rimasto scosso per quelle due sentenze che fanno pensare ad un ritorno del "delitto d'onore" e chiede una "rivoluzione culturale".

“Le sentenze dei giudici si possono discutere. Anzi, in tutte le democrazie avanzate il dibattito pubblico si nutre anche di questa discussione. L’importante è il rispetto dei ruoli e, in particolare, la tutela dell’autonomia della magistratura”. E’ con questa premessa che Giuseppe Conte intende commentare le recenti sentenze a Genova e Bologna su due casi di cosiddetto famminicidio.

“Aspetto di portata culturale”

In entrambi i procedimenti infatti agli assassini è stata concessa un’attenuazione della pena (16 anni di carcere) perché, secondo i giudici, avrebbero agito sulla scia di una “tempesta emotiva” e di una “delusione”. Motivazioni che hanno scatenato la polemica, tanto che qualcuno è tornato anche a parlare di un ritorno del “delitto d’onore”.

Ecco perché sul tema interviene anche il premier. “Negli ultimi giorni sui giornali abbiamo letto di sentenze per episodi di femminicidio nelle quali si è tirata in ballo una presunta reazione ‘emotiva’ e la relativa intensità, ai fini di un’attenuazione della pena.
 Si è fatto riferimento ad una ‘tempesta emotiva’, ad un sentimento ‘molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile'” scrive su Facebook Giuseppe Conte.

“In realtà per cogliere appieno e criticare il significato di una sentenza occorrerebbe una specifica competenza tecnica. – chiarisce – Ma vi è un aspetto di più ampia portata culturale, che riguarda il dibattito pubblico, e su cui la politica può e anzi deve legittimamente intervenire”.

“Niente può attenuare gravità di un femminicidio”

“
Ed è in questa ultima prospettiva che dobbiamo chiarire, con forza, che nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio” puntualizza quindi il Presidente del Consiglio.

“La crescita e lo sviluppo della nostra società deve muovere dal rispetto e dalla valorizzazione del ‘patrimonio femminile’: – precisa quindi Giuseppe Conte – le donne, tutte le donne, sono una grande ricchezza, una preziosa risorsa che ci consentirà di costruire una società migliore”. Il premier esorta quindi a “maturare questa convinzione giorno per giorno” e a “lavorare costantemente a questa rivoluzione culturale“.