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Europee 2019, Conte: "Serve salario minimo per tutti i cittadini UE"

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte guarda alle elezioni europee 2019, chiarendo che l'Europa deve offrire un "nuovo umanesimo" per ridare "dignità alla persona".

“La sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni europee e nella loro capacità di offrire un benessere futuro è la più grave insidia con cui dobbiamo confrontarci. Non possiamo più indugiare” scrive Giuseppe Conte al direttore de La Repubblica. Nel suo intervento, il premier riflette sul futuro dell’UE in vista delle elezioni europee di maggio 2019. E lancia il salario minimo europeo.

“Demos europeo”

“Dobbiamo offrire all’Europa un nuovo umanesimo, ponendo al centro della nostra azione la persona, i suoi inalienabili diritti, ma anche i suoi sogni e le sue paure” esorta quindi il Presidente del Consiglio. Per far questo, sottolinea, “decisivo è il rapporto tra cittadini e Istituzioni europee”.

“Non possiamo lasciare a una élite il potere di definire il destino di una nazione, né quello di un continente. Occorre favorire la costruzione di un vero popolo europeo, comunità di donne e di uomini che condividono un comune destino” chiarisce.

Giuseppe Conte precisa quindi che “per realizzare con coraggio l’ambizioso progetto di creazione di un demos europeo occorre rafforzare ruolo e poteri del Parlamento europeo, l’unica Istituzione direttamente legittimata dal voto dei cittadini: il potere di iniziativa legislativa; il potere di inchiesta; il riconoscimento di un generale potere di accountability rispetto alle altre Istituzioni dell’Unione”. Il premier non nasconde poi la volontà di introdurre anche, sullo stile del MoVimento 5 Stelle, gli strumenti di “democrazia diretta”.

Crescita e salario minimo

La crisi però non può essere superata se in UE non ci sarà una nuova spinta alla crescita. “Nel XXI secolo, questo significa investire nella politica industriale aperta alle nuove tecnologie, nella ricerca e nell’innovazione, nelle infrastrutture materiali e digitali, nella cultura. I frutti di questi investimenti devono però essere distribuiti fra tutti i cittadini” evidenzia Giuseppe Conte.

Il premier ricorda infatti che “il nostro continente ha tassi di disoccupazione giovanile che rallentano le prospettive di sviluppo e mettono a rischio la prossima generazione di europei”.

A questo punto Conte estende la battaglia del governo a livello UE, spiegando che per tutelare la “dignità della persona” l’Europa deve essere quindi in grado di proteggere “sia il salario dei cittadini sia i disoccupati, prevedendo ad esempio un’assicurazione europea contro la disoccupazione, come pure l’introduzione di un salario minimo europeo”.

Dall’Africa alla Cina

Il Presidente del Consiglio invita infine ad aprire “un serio dibattito su un nuovo partenariato europeo con l’Africa, fondato sulla condivisione dei traguardi da raggiungere, delle responsabilità da assumere e dei frutti da raccogliere”. “È un modello che ho definito ‘partenariato tra pari’, che presuppone il superamento delle sfere di influenza nazionali – puntualizza – e si offre di contribuire alla crescita economica, alla sicurezza e allo sviluppo di tutti i popoli africani”.

Poi indirettamente affronta il tema dibattuto della nuova Via della Seta. “Con la Russia e con la Cina, parti di ogni soluzione nelle crisi internazionali, l’Europa deve continuare un dialogo e un engagement a tutto campo” chiarisce Giuseppe Conte. “Sul piano economico, abbiamo interesse a cogliere le opportunità offerte dall’immenso mercato cinese e dagli investimenti bilaterali. – assicura – Dobbiamo essere in grado di impostare la collaborazione con Pechino su un piano di parità, senza cedere di un passo sui nostri valori e principi, senza mettere in discussione i nostri legami, le nostre regole, le nostre storiche alleanze”.