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Corteo di Libera a Padova: letti i nomi di 1.111 vittime di mafia

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"50 mila persone che stanno sfilando per le strade di Padova", ha fatto sapere l'associazione Libera. Letti i nomi delle 1.111 vittime di mafia

“Sono 50 mila le persone che stanno sfilando per le strade di Padova. Un paese, circa un milione di persone, che in questi giorni in Italia e in Europa, Africa e America Latina si sono mobilitati in oltre 4000 luoghi, parrocchie, associazioni, scuole, università, nelle carceri, negli uffici pubblici, nelle stazioni, nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie per la 24ma Giornata dell’impegno e della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie“. Così hanno fatto sapere dall’associazione Libera. Dagli altoparlanti vengono scanditi i nomi delle vittime innocenti di mafia. È arrivato in Prato della Valle il grande corteo antimafia organizzato a nella città veneta da Libera e Avviso Pubblico. Secondo le forze dell’ordine nella piazza si sono radunati circa 30 mila manifestanti, 50 mila per gli organizzatori.

Padova, corteo antimafia

In testa al corteo i familiari delle vittime di mafia, con le loro foto in mano. Con loro anche don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. Dietro di loro il prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Sergio Giordani, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Tra i partecipanti, fa sapere Ansa, anche l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e Maurizio Landini, segretario della Cgil. Il corteo si è concluso in Prato della Valle con l’intervento di don Ciotti.

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“L’economia di volta in volta si inquina e l’impresa sana finisce per soccombere di fronte all’impresa mafiosa. Il rischio che stiamo correndo è che le mafie finiscano per governare l’economia“. L’ha detto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho nel corso della manifestazione organizzata a Padova da “Libera”. “Non comprendere questo è veramente grave soprattutto ora che le luci si accendono ovunque. Vorrei che gli imprenditori iniziassero a capire che iniziare a segnalare determinati situazioni anomale può consentire alla magistratura e alle forze dell’ordine di intervenire in tempo”, ha aggiunto il Procuratore.