Marco Lomonaco Il centrodestra di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – guidato in questo caso dall’ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi – conquista (anche) la Regione Basilicata con una vittoria “storica”, visto e considerato che la Regione per più di vent’anni è stato un territorio amministrato dal centrosinistra.
L’identikit del nuovo governatore
Nato a Potenza nel 1951, ma residente a Napoli fino a pochi mesi fa; ironia della sorte infatti, Bardi non ha potuto votare alle Regionali perché non ancora ufficializzato il cambio di residenza. Vito Bardi è stato designato a guidare lo schieramento di centrodestra candidato alle elezioni per la Regione Basilicata proprio dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Ex generale della Guardia di Finanza, nel 1967 ha intrapreso la carriera militare con l’ammissione all’accademia Nunziatella. Bardi ha ben quattro lauree: la prima in Economia e commercio, poi Giurisprudenza, Scienze internazionali e diplomatiche e infine Scienze della sicurezza economica e finanziaria. Durante la sua carriera da finanziere, ha ottenuto decine di riconoscimenti e promozioni prestigiose: diventa infatti Generale nel 2005 e Comandante nel 2013. Poi, va in pensione dal 2014. Sposato da 35 anni, Bardi ha due figli ormai adulti: “Ho servito lo Stato con passione e determinazione, mettendomi al servizio della collettività, senza mai risparmiarmi”. Il neo governatore parla anche della sua unica passione, il calcio. “Le uniche pause me le concedo quando gioca il mio Napoli”.
La scelta di correre per la Basilicata
All’inizio della sua campagna elettorale ha detto: “Alla richiesta di candidatura a Presidente della Regione Basilicata, ho risposto nell’unico modo che potevo: Presente. In questi anni la politica ha gestito il potere fine a se stesso, lasciando solo macerie. Io sono in campo per dare un nuovo senso alla moralità pubblica. Concretezza, trasparenza e ascolto: queste le parole chiave che accompagneranno la mia amministrazione. Nel nostro programma ci sono diversi punti, ma uno particolarmente mi sta a cuore: lavoro, lavoro, lavoro, soprattutto per i nostri giovani”.
