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Beppe Grillo, nel suo show attacca anche Salvini e Di Maio

Beppe Grillo

Beppe Grillo sembra trovarsi un po' in difficoltà con il suo pubblico. Il comico ammette infatti di non sapere più che tipo di satira fare.

E’ da tempo che Beppe Grillo cerca di prendere le distanze dal MoVimento 5 Stelle. Poco prima delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, infatti, il comico si sfila anche formalmente dal M5S tanto che nella nuova associazione vengono menzionati come fondatori solo Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, mentre Grillo rimane unicamente nella veste di “garante”. Questo passo di lato, però, non ha convinto gran parte del suo vecchio pubblico a tornare a vedere i suoi show.

Grillo: “Prendetevela con me”

E lo ammette anche Beppe Grillo. “Qui in mezzo ci sono delle poltrone vuote, io una volta riempivo il palazzetto di Rimini” afferma osservando la platea del teatro di San Marino dove il 27 marzo è andato in scena il suo spettacolo “Insomnia”. Il comico è giunto preparato alle contestazioni, tanto da aver distribuito al pubblico delle arance e poi ha fatto scendere sul palco una rete di protezione.

Sa che parte dell’elettorato 5 Stelle è deluso per l’alleanza con la Lega, e così Beppe Grillo esorta: “Se qualcosa non vi va bene del governo, potete prendervela con me che sono qui, se vi sentite traditi”. Poi assicura: “Noi siamo contrari all’obbligo vaccinale, ma c’è una legge ferma in Parlamento. Abbiamo la Giulia Grillo che fa quello che può”.

Di Maio “una garanzia senza avviso”

Il comico non risparmia però di ironizzare sui componenti dell’esecutivo. “A Toninelli gli direi solo: evita per favore di dire che tua moglie si è comprata un diesel. È ingenuo, una persona straordinaria, solo ha una leggera sindrome di Asperger“.

Poi è il turno del ministro dell’Interno. “Io non riesco a capire, Salvini è una specie di mago di Oz, ma lo sapete tutti come finisce il mago di Oz, si scopre che è un bluff. Lo scoprono i personaggi durante il percorso”.

Anche il leader pentastellato finisce tra le battute del comico. “Luigi Di Maio è una garanzia senza ancora l’avviso – ha scherzato – l’ho conosciuto nel paesino dove abitava, mi ha presentato suo papà che voleva vendermi due carriole in nero”. Ecco perché alla fine Beppe Grillo è costretto a confessare “non so che tipo di satira devo fare” e si augura così il ritorno di Berlusconi per poter “rispolverare tutto il repertorio”.