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Carta identità, tornano "padre" e "madre": addio a dicitura "genitori"

carta di identità

Lo scorso novembre era stato lo stesso ministro Salvini a proporre il reintegro di "padre" e "madre". Ma M5S non ci stava

Sulla carta di identità dei minorenni tornerà la dicitura “madre” e “padre”. In Gazzetta Ufficiale il decreto fortemente voluto dal ministro Salvini che prevede il reintegro dei ruoli biologici al posto del generico “genitori”. Lo rende noto il Viminale.

Carta di identità, abolita la dicitura “genitori”

La nuova norma prevede la sostituzione del termine “genitori” con “padre” e “madre” ogni qual volta appaia nel decreto che predispone le “modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica”.

Il decreto, firmato dal ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia, porta la data del 31 gennaio 2019, ricorda Il Messaggero. Il provvedimento modifica il testo del decreto del 23 dicembre 2015, con cui si introduceva la dicitura “genitori”. Lo scorso novembre era stato lo stesso ministro Salvini a proporre il reintegro di “padre” e “madre”. La misura ha ricevuto la bocciatura dal garante della Privacy, dall’Anci e dall’attuale alleato M5S. Diventa realtà la modifica che il garante della Privacy, Antonello Soro, aveva nettamente bocciato per i suoi “effetti discriminatori”. Infatti, in tal modo, vengono esclusi i genitori dello stesso sesso.

Il Garante, inoltre, aveva sottolineato le conseguenze per il minore affidato non ai genitori biologici, ma a chi esercita il ruolo in base a un atto atto di nascita all’estero, a una adozione o al riconoscimento di un’adozione all’estero tra persone dello stesso sesso.

Il governo non si è fermato neppure di fronte al parere dato il 31 ottobre 2018 dal Garante su richiesta dello stesso governo, che gli chiedeva di valutare l’eventuale modifica delle informazioni riportate sulla carta di identità elettronica dei minorenni proprio riguardo alla indicazione di chi può richiedere il rilascio del documento. Così ricorda la Repubblica.