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Tria: "Il governo sia responsabile, pensi alla crescita"

Tria, governo sia responsabile

Il ministro dell'Economia ha annunciato che sarà necessario "controllare le spese" previste dal Def e ha respinto l'ipotesi dimissioni.

È un appello alla responsabilità di chi sta al governo quello lanciato da Giovanni Tria dalle pagine di Repubblica. Durante un’intervista rilasciata al quotidiano, il ministro dell’Economia ha invitato i membri dell’esecutivo ad essere “responsabili e a pensare alla crescita“. Tanto più, ha continuato, che “in nessun altro Paese europeo c’è un governo che gode del sostegno dell’elettorato e del Parlamento solido come in Italia”. Un consenso che dà a Conte e ai suoi ministri un “grande capitale politico, e quindi una grande responsabilità, che deve mettere al servizio della crescita”.

Def e flat tax

Sono i giorni delicati dell’analisi del Def, il cui testo, secondo Tria, “produrrà più scontenti a Roma che a Bruxelles”. Il ministro ha confermato che non ci sarà alcuna manovra correttiva e che il documento sarà “essenzialmente a legislazione invariata, escluso l’impatto delle misure sulla crescita che stiamo varando. Si specificherà che si sta lavorando perché la legge di bilancio accolga una continuazione della riforma fiscale nella direzione del programma di governo e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica. Evidentemente si tratta di una manovra complessa, che dovrà toccare sia il lato delle entrate sia il lato delle spese”. Sarà necessario “controllare le spese” anche per quanto riguarda la flat tax, sulla quale, nelle stesse ore, si è consumato uno scontro a distanza tra i due vicepremier, fino all’annuncio di Salvini dell’aliquota al 15% fino a 50mila euro.

La situazione economica italiana è da inserire nel contesto di una recessione globale, ha poi sottolineato il ministro. Nella crisi, accanto a Roma, è finita anche Berlino: “I Paesi più colpiti in Europa sono le due principali potenze manifatturiere, ossia Germania e Italia. La Germania parte da livelli di crescita del Pil più alti dei nostri e quindi anche il rallentamento non la porta a livelli di crescita vicini allo zero”. Occorrono misure ponderate, responsabilità e pazienza: “Qualunque cosa si possa pensare della legge di bilancio – compreso il reddito di cittadinanza e quota 100 – questa non ha ovviamente ancora dato i suoi effetti. Bisognerà aspettare la seconda metà dell’anno per vederne qualcuno. Dobbiamo guardare con più fiducia al futuro, perché l’Italia rimane solida dal punto di vista economico”.

No alle dimissioni

“Mai pensato alle dimissioni, né le ho mai minacciate”, assicura il ministro, dopo gli attacchi “spazzatura” dei giorni precedenti. “Anche perché quando ci si dimette davvero lo si fa senza minacciarlo prima. L’unico motivo per cui potrei pensare alle dimissioni è per andare un po’ in vacanza”, scherza. “Ma il mio posto, fino a quando sono utile, è stare al governo“.