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Michele Emiliano indagato per la campagna delle primarie Pd 2017

Michele Emilano indagato

Indagati anche il capo di gabinetto del presidente della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi, e tre imprenditori.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, risulta indagato per presunti illeciti compiuti durante la campagna elettorale per le primarie del Pd del 2017. L’inchiesta si articola intorno a una fattura da 65mila euro pagata a un’agenzia di comunicazione, incaricata di curare la campagna, da due imprenditori di Bari. Nel registro degli indagati, si apprende da Tgcom24, sono stati iscritti anche il capo di gabinetto di Emiliano, Claudio Stefanazzi, e tre imprenditori. Ai soggetti coinvolti sono contestati, a vario titolo, i reati di abuso di ufficio, false fatture e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Emiliano: “Fuga di notizie”

L’indagine è stata coordinata dal pm Lino Giorgio Bruno e condotta dalla Guardia di Finanza di Bari. Gli agenti hanno acquisito documenti contenenti informazioni significative nella sede della presidenza della Regione Puglia. Michele Emiliano ha annunciato di aver sporto denuncia contro la Procura della Repubblica per “una violazione del segreto istruttorio. Lunedì 8 aprile sono infatti venuto a conoscenza che giovedì 11 sarei stato oggetto di una attività di acquisizione di documenti e dati da parte della Gdf in relazione ai finanziamenti percepiti in occasione della mia campagna per le primarie del Pd del 2017. La fuga di notizie, in piena violazione del segreto istruttorio, precisava ulteriori fatti e circostanze”.

Il giorno successivo, ha continuato Emiliano, “la Gdf di Bari mi chiedeva di poter verificare alcune chat del mio telefono e mail relative fagli scambi di messaggi con alcuni soggetti di interesse del mio ufficio. Contemporaneamente, identica acquisizione è stata effettuata al mio capo di gabinetto”. Il presidente ha assicurato di aver “fornito piena collaborazione di tutti gli elementi utili, nella convinzione di aver operato con assoluta correttezza e rispetto delle leggi“.