> > Libia, Conte: "Crisi umanitaria con ricadute su migranti e terrorismo"

Libia, Conte: "Crisi umanitaria con ricadute su migranti e terrorismo"

Libia, Conte su emergenza umanitaria e migranti

Fonti diplomatiche europee riferiscono che la Francia avrebbe bloccato un'iniziativa di pace dell'Ue. Di Maio: "Macron chiarisca".

I continui scontri tra le milizie del generale Haftar e l’esercito del governo di al-Sarraj preoccupano l’Europa. Timori per le conseguenze di una guerra in Libia sono stati espressi anche dal premier Giuseppe Conte che, riporta Tgcom24, ha sottolineato il “concreto rischio di una crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente. La situazione d’emergenza, con conseguenze su flussi migratori e terrorismo, impone rapidità di azione”.

Conte: “La violenza genera violenza”

Nel corso dell’audizione alla Camera proprio sulla crisi libica, Conte ha ricordato che “non ci sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare derive militari e, in ultima analisi, il rischio di una guerra civile. La violenza genera violenza, genera ferite che difficilmente si rimarginano e non serve né gli interessi della popolazione né quelli della comunità internazionali. Non ci possono essere ambiguità e mistificazioni, a maggior ragione in un momento così critico”.

Secondo quanto riportato da fonti locali citate dal premier, il “quadro di situazione” è “estremamente fragile e fluido. Nel complesso, si registra al momento un certo equilibrio nei rapporti di forza ed alterne vicende sul piano militare, in un quadro tuttavia di crescente intensità e violenza, con l’utilizzo di raid aerei e l’afflusso su entrambi i lati di armamento pesante. La stessa missione Onu (UNSMIL) ha rilevato con allarme un probabile aggravamento della crisi nelle prossime ore o giorni, in corrispondenza dell’atteso massimo sforzo di Haftar per entrare a Tripoli”. Conte ha poi evidenziato che l’Italia è “uno dei pochi Paesi che possono credibilmente interloquire con tutti i principali attori della scena libica” e ha assicurato che l’ambasciata italiana a Tripoli “al momento resta operativa e a pieno regime”.

Sarraj, Conte e Haftar a novembre 2019

La Francia blocca l’azione Ue

Anche l’Unione europea ha condannato l’attacco lanciato da Haftar su Tripoli e l’escalation di violenza che si registra negli ultimi giorni in Libia. La deriva militare ha “interrotto il processo guidato dall’Onu, con il rischio di gravi conseguenze per il Paese”. Per questo motivo Bruxelles “chiede a tutte le parti di cessare immediatamente le operazioni militari“. Nel vecchio continente ci sarebbe però una voce fuori dal coro. Secondo quanto si apprende dall’Ansa, la Francia, nella serata di mercoledì 10 aprile, avrebbe bloccato la richiesta del cessate il fuoco da parte dell’Ue ad Haftar. La notizia, divulgata da fonti diplomatiche europee, è stata smentita dal ministro degli Esteri di Parigi.

“Se fosse vero, non starò a guardare”, è il commento di Matteo Salvini. “Se qualcuno per business gioca a fare la guerra, con me ha trovato il ministro sbagliato”. Condanna anche da parte di Luigi Di Maio: “Sarebbe grave. Mi auguro che Parigi spieghi quanto prima le sue intenzioni sulla Libia e chiarisca la sua posizione su Haftar. L’Italia è per la pace”.