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Pillon condannato per diffamazione: risarcirà il circolo Arcigay

Pillon condannato per diffamazione

Il senatore dovrà pagare una multa di 1.500 euro e versare un risarcimento di 30mila euro, ma si difende: "Ripeterei tutto".

Simone Pillon, senatore della Lega noto per il ddl sull’affido condiviso che porta il suo nome, è stato condannato per diffamazione. Secondo quanto si apprende da Fanpage, dovrà pagare una multa di 1.500 euro e risarcire Michele Mommi e l’associazione Omphalos, circolo Arcigay di Perugia, per un totale di 30mila euro, suddivisi tra 10mila a Mommi e i restanti 20mila al gruppo. Diversi attivisti del circolo, compreso il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni, hanno espresso soddisfazione: “Giustizia è fatta nei confronti di un personaggio che ha fatto dell’odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali la sua ragione di battaglia politica”.

La sentenza

Simone Pillon era finito a processo a causa di una serie di espressioni e commenti denigratori e offensivi denunciati da diversi membri dell’organizzazione. Secondo l’accusa, il senatore ha irriso le famiglie arcobaleno e i loro sostenitori e ha accusato il circolo Arcigay di fare propaganda per “diffondere l’omosessualità” tramite volantini, distribuiti da Omphalos, per prevenire patologie veneree ed episodi di bullismo. Nel capo di imputazione si legge che l’esponente del Carroccio ha diffuso “notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e di prevenzione delle malattie veneree svolte dall’associazione, attribuendole iniziative e messaggi distorti rispetto al loro effettivo contenuto. In particolare, sostenendo che un opuscolo intitolato Lo sapevi che? fosse un invito ad avere rapporti omosessuali”.

“Siamo soddisfatti”, ha commentato Bucaioni. “Annunciamo fin da ora che utilizzeremo ogni centesimo del risarcimento per incrementare le iniziative contro il bullismo omofobico nelle scuole, piaga sociale che necessita di sempre maggiore attenzione. Non possiamo non far notare a quanti hanno stretto un’alleanza politica con Pillon, a Perugia, e con Salvni, a livello nazionale, che l’odio e le campagne false e diffamatorie non pagano”.

Pillon: “Ripeterei tutto”

Nessuna scusa all’associazione è giunta da parte di Pillon, presente in aula al momento dell’emissione della sentenza. Il senatore ha, al contrario, assicurato: “Ripeterei tutto quello che ho detto. Se difendere le famiglie che non vogliono che i loro figli siano indottrinati con il gender porta a queste conseguenze, c’è un problema serio di libertà di opinione nel nostro Paese. È un primo grado, non una sentenza definitiva. Ci sarà spazio per l’appello“.