> > Mattarella: "No a riscritture del 25 aprile, fu un nuovo Risorgimento"

Mattarella: "No a riscritture del 25 aprile, fu un nuovo Risorgimento"

Mattarella sul 25 aprile

Il Presidente ha descritto la festa della Liberazione come un monito contro "interessate riscritture della storia".

È un monito “contro interessate riscritture della storia” quello lanciato da Sergio Mattarella alla vigilia della festa della Liberazione. Il Presidente della Repubblica, riporta Tgcom24, ha voluto porre un argine alle polemiche suscitate, nei giorni precedenti, dalle dichiarazioni di Matteo Salvini che ha descritto il 25 aprile come un “derby” e una “festa dei comunisti”. Durante una cerimonia al Quirinale, ha ringraziato le Associazioni combattentistiche e d’Arma presenti, sempre attive in difesa della libertà e come “monito permanente” contro false ricostruzioni storiche, “particolarmente in una fase di trasformazione del rapporto tra informazione e pubblica opinione“.

“Un secondo Risorgimento”

Con la Liberazione “la nostra nazione ha ritrovato la dignità. Davvero è stato un secondo Risorgimento“, ha continuato Mattarella. Per questo è una festa di “tutti gli italiani“, per ricordare una lotta alla quale hanno preso parte non solo partigiani comunisti ma anche esponenti di altri partiti politici, soldati e membri del clero.

Anche il neo segretario dem Nicola Zingaretti ha sottolineato che “da Milano alla Sicilia, è opportuno che tutti tengano le orecchie aperte e siano per le strade a ricordare che la storia non si ripropone mai nelle stesse forme, però ritorna”. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha dichiarato: “Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani, anche di Salvini, che può girare e dire le cose che dice grazie alla Resistenza e alla Liberazione. Se non lo festeggia, fa una cosa grave contro il Paese e la sua storia”.

Le parole di Elisabetta Casellati

È una data che, secondo quanto dichiarato da Elisabetta Alberti Casellati in un’intervista al Corriere della Sera, racchiude “i valori fondanti del nostro Paese ed esalta i pilastri immateriali su cui è stata eretta la nostra Repubblica: libertà, pace e democrazia. Celebrarlo oggi significa continuare a ricordare l’orgoglio e lo spirito di sacrificio di un popolo che, ribellandosi contro i totalitarismi, ha trovato a forza di farsi nazione. Coltivare la memoria è fondamentale. Credo che il modo migliore per ricordare i nostri padri sia credere nelle istituzioni, difenderle e rappresentarle con convinzione e forza”.