> > 25 aprile, Mattarella: "No al baratto della libertà con l'ordine"

25 aprile, Mattarella: "No al baratto della libertà con l'ordine"

Mattarella celebrazione 25 aprile

"Quando i popoli barattano la loro libertà in cambio delle promesse di ordine e tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso parte alle celebrazioni del 25 aprile a Roma e ha deposto una corona di fiori all’Altare della Patria in omaggio ai caduti della Resistenza, definita come “riscatto nazionale e valore morale. Ci insegna che, oggi come allora, c’è ancora bisogno di donne e uomini liberi e fieri, che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio”.

Mattarella celebra il 25 aprile

Ciò che dobbiamo maggiormente ricordare e temere del Ventennio fascista, ha continuato Mattarella, è la mancanza di libertà: “Non era permesso avere un pensiero autonomo, si doveva soltanto credere. Credere, in modo acritico e assoluto, alle parole d’ordine del regime, alle sue menzogne, alla sua pervasiva propaganda. Bisognava poi obbedire, anche agli ordini più insensati o crudeli. Ordini di odiare: gli ebrei, i dissidenti, i Paesi stranieri. L’ossessione del nemico, sempre e dovunque, la stolta convinzione che tutto si potesse risolvere con l’uso della violenza“. Davanti a un clima tale “molti italiani – donne e uomini, giovani e anziani, di varia provenienza sociale, culturale, religiosa e politica – maturarono la consapevolezza che il riscatto sarebbe passato attraverso una ferma e fiera rivolta, innanzitutto morale, contro il nazifascismo”. Una forma di resistenza “alla barbarie, alla disumanizzazione, alla violenza. Un fenomeno di portata internazionale che accomunava, in forme e modi diversi, uomini e donne di tutta Europa”.

Se c’è una cosa che la storia del Novecento insegna, ha concluso il Presidente, è che “quando i popoli barattano la loro libertà in cambio delle promesse di ordine e tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva“.

Casellati: “Festa di speranza e civiltà”

Presente alle celebrazioni nella capitale anche la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati: “Oggi è la festa della speranza e della civiltà. È la festa di tutti coloro che credono nel nostro Stato di diritto, di tutti cloro che si riconoscono nella comunità internazionale e nei valori che ne ispirano l’operato, di chi ha creduto nella rinascita del nostro Paese e nell’Europa come fulcro di pace tra i popoli e di benessere sociale”.

Fico: “Nessuna sfida tra Liberazione e mafia”

Continua la polemica per la decisione del ministro Matteo Salvini di non partecipare alle celebrazioni del 25 aprile per recarsi a Corleone come forma di sostegno alla lotta alla criminalità organizzata. “Non c’è nessuna sfida tra la festa della Liberazione e la liberazione dalla mafia“, ha commentato il presidente della Camera Roberto Fico a Napoli. “Sono due cose che non possono essere sullo stesso piano. Noi siamo qui, il 25 aprile va ricordato, va affermato e festeggiato, perché siamo una Repubblica fondata su quei valori. La lotta alla mafia purtroppo è un cancro dal quale ci dobbiamo liberare e dobbiamo essere uniti per farlo”.

Il vicepremier Luigi Di Maio ha invitato a festeggiare il 25 aprile con uno spirito di “unione sui nostri valori fondanti, sulla nostra Costituzione e sui nostri nonni che ci hanno liberato e ci hanno permesso di avere una festa, quella della Liberazione, che ricorda il momento in cui l’Italia ha cominciato il suo percorso democratico”.

Il corteo Anpi

Tra le vie della capitale sfila il corteo organizzato dall’Anpi. Tra i manifestanti si leva anche un coro di protesta: “No al governo dei fascisti“. A intonarlo, informa Tgcom24, è un gruppo di studenti. Sono molti gli slogan antifascisti che caratterizzano il corteo, tra cui “Ora e sempre Resistenza”, “Siamo tutti partigiani” e “Dna 100% antifascista. Meno Salvini, più pannolini“, brandito da una famiglia con passeggino al centro del corteo.