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Caso Siri, slitta l'incontro tra il sottosegretario e il premier Conte

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Nessun incontro tra Conte e Armando Siri nella giornata di lunedì. Tutto rimandato di qualche giorno.

Intercettato dai giornalisti a margine della visita a Pechino, il premier aveva rassicurato sul fatto che avrebbe incontrato Siri appena rientrato in Italia, sperando di riuscire a programmare l’incontro già per lunedì. Palazzo Chigi ha però fatto sapere che con ogni probabilità ci sarà uno slittamento: “Il presidente del Consiglio rientrerà da Pechino domenica notte e martedì ripartirà per la Tunisia. E’ molto probabile dunque, che l’incontro con il sottosegretario non avvenga lunedì ma nei giorni successivi“. Il premier aveva poi fatto riferimento alle parole di Salvini dicendosi “d’accordo con lui”: “Non è con l’approccio da giudice che affronterò questo caso. Ogni ipotesi di dimissioni rimane sospesa fino a dopo l’incontro”.

Salvini: “Nessun atto concreto”

Intervistato da La Stampa, Matteo Salvini aveva parlato del caso Armando Siri. “Né io né Siri stiamo perdendo il sonno. Mi dispiace per la sua famiglia, per i suoi cari, perché lo stanno trattando come il mostro di Firenze, quando nei suoi confronti non esiste un solo atto concreto. Se Conte me ne presenta uno sono disposto a discuterne”. “Mi rifiuto – ha proseguito il ministro dell’Interno – di vivere in un paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Non possiamo essere un Paese che ha paura di tutto. Fortunatamente la magistratura è piena di gente equilibrata”.

“Non può restare lì”

Luigi Di Maio ha riposto piena fiducia in Conte “e nel suo ruolo di responsabilità”, ma ha comunque voluto dire la sua sul caso Siri: “Non può restare al suo posto”. Il vicepremier ha poi parlato del contrasto con Salvini: “Insieme abbiamo fatto grandi cose e ottenuto grandi risultati, ma se qualcuno pensa che il M5s stia zitto su temi come la corruzione si sbaglia. E’ un aspetto che è nel dna del movimento”.