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Berlusconi, il medico: "Condizioni ottimali, presto dimesso"

Berlusconi, il medico

In vista delle elezioni, il dottor Zangrillo ha dichiarato: "Dal punto di vista medico gli direi: 'Stattene a casa che non ne vale la pena'".

È il dottor Alberto Zangrillo, il medico personale di Silvio Berlusconi, a fornire le prime rassicurazioni sulle condizioni di salute del leader di Forza Italia. “Le sue condizioni sono ottimali“, ha dichiarato ai microfoni di NewsMediaset. “L’intervento, come tutti sanno, è andato nel modo migliore. La notte è stata ottimale, i parametri clinici sono stabili. Non potevamo auspicare nulla di meglio”. Dovrà restare all’ospedale San Raffaele di Milano solo per “pochi giorni. Non è assolutamente previsto che ci siano bollettini medici perché è una situazione di assoluta normalità. Lui ne approfitterà per riposarsi e ritengo che verso la fine di questa settimana o l’inizio della prossima possa essere dimesso“.

Il malore e il ricovero

Tutto è cominciato nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 aprile, si apprende da Libero Quotidiano. Berlusconi ha lamentato forti dolore all’addome, tanto da rivolgersi al dottor Zangrillo che gli ha prescritto dei medicinali. Ma il rischio restava alto e per questo motivo il medico ha disposto il ricovero al San Raffaele. In ospedale, col passare delle ore, la situazione sembra migliorare, tanto che il Cavaliere si sarebbe definito “in forma e pronto per questa campagna“. Inizialmente sembrava confermato l’appuntamento a Villa Gernetto, dove era prevista una convention di Forza Italia per la presentazione dei candidati alle europee del 26 maggio.

A impedirgli di lasciare l’ospedale sarebbe stato proprio Zangrillo, secondo un retroscena riportato dal Giornale. “Presidente, lei da qui non si muove“, gli avrebbe detto una volta compreso il suo intento. “In questi casi bisogna agire tempestivamente e fare la scelta giusta”, ha dichiarato il medico a RaiNews. “Fortunatamente l’abbiamo fatta, abbiamo deciso di procedere con l’intervento chirurgico che è stato assolutamente risolutivo“.

Verso le europee

Il dottore non ha però nascosto la propria preoccupazione per l’imminente campagna elettorale. Parteciparvi “dipende da lui. Ovviamente è argomento che mi appassiona poco, ma, se proprio dovessi, dal punto di vista medico gli direi: ‘Ma stattene a casa che non ne vale la pena‘. Però, siccome probabilmente non sarà così, il mio compito sarà quello di prepararlo per la volata finale in modo che lui vinca, come è abituato a fare”.