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Radio Padania: Di Maio spegne le frequenze nazionali

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Con una lettera inviata dal Mise, Luigi Di Maio ha richiesto l'interruzione delle trasmissioni radiofoniche di Radio Padania.

È ancora scontro aperto tra i due azionisti di maggioranza del governo gialloverde. Il ruolo di pomo della discordia in questa nuova diatriba viene stavolta rivestito dallo storico organo di propaganda della Lega: quella Radio Padania Libera dal nome ormai anacronistico per il nuovo corso del partito guidato da Matteo Salvini.

Come cambia Radio Padania

Tramite una lettera della Direzione generale per i servizi di radiodiffusione e postali, il ministero dello Sviluppo economico guidato da Luigi Di Maio ha infatti ordinato l’interruzione delle trasmissioni radiofoniche del megafono del Carroccio su tutto il territorio nazionale. Trasmissioni che attualmente venivano effettuate in digitale attraverso il consorzio EuroDAB, l’operatore di rete che dal 2001 gestisce – sotto l’egida del Mise – i segnali radio diffusi in Italia con la tecnologia Digital Audio Broadcasting. Secondo il ministero infatti, Radio Padania può tramettere esclusivamente in ambito locale, come stabilito peraltro dalla licenza ottenuta lo scorso anno e ribadito nella lettera a firma del dirigente del Mise Giovanni Gagliano, nella quale vengono rivelate le ripetute infrazioni compiute dall’emittente: “Si invita codesta società a sospendere immediatamente la trasmissione dei propri contenuti al Consorzio Eurodab e si comunica che, in caso di reiterata violazione, questo ministero procederà all’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione rilasciata alla Radio Padania Libera il 28 agosto 2018”.

Salvini e i fondi pubblici

Una situazione spinosa, che poteva diventare ulteriormente imbarazzante dopo la scoperta nel gennaio scorso, da parte del quotidiano La Repubblica, della richiesta fatta dall’emittente leghista per accedere ai contributi pubblici concessi dal fondo per il sostegno del pluralismo e dell’innovazione dell’informazione. Circa 115mila euro che Radio Padania stava per accaparrarsi, ma alla quale ha rinunciato all’ultimo momento con una mail inviata al ministero dello Sviluppo economico, dopo che quest’ultimo aveva cercato senza successo di bloccare il finanziamento.

Sembra profilarsi dunque un duro colpo per la propaganda mediatica leghista, che nonostante abbia i suoi punti di forza nell’attività sui social network basa ancora molto del suo contatto con la base del partito tramite la sua storica voce. Potendosi avvalere della trasmissione su tutto il territorio nazionale, Radio Padania ha infatti giocato un ruolo decisivo nelle recenti vittorie elettorali della Lega nelle regioni del sud Italia.