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Salvini dice no a Fazio: "Non vado dai comunisti"

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Salvini ha rifiutato l'invito di Fazio. Foa rincara la dose: "Il suo stipendio è elevato".

Il leader della Lega Matteo Salvini ha rifiutato l’invito di Fabio Fazio che lo voleva ospite della sua trasmissione: “Non vado da comunisti come Fazio che hanno Rolex pagati dagli italiani” ha commentato mentre si trovava ad Aversa, in provincia di Caserta, in occasione di una manifestazione a sostegno del candidato sindaco Gianluca Golia. “Sono stato invitato – ha proseguito Salvini -, se dimezza lo stipendio ne parliamo“. “Mi hanno detto, ma come…fa tre milioni di spettatori. Ma per me la coerenza e i valori valgono di più” ha commentato il ministro. In apertura di puntata, è arrivata poi la spiegazione del conduttore: “Prima di cominciare voglio leggere alcune cose che mi sono appuntato. Avremmo dovuto ospitare la Lega, ma il ministro ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici che non sarebbe intervenuto“.

La replica di Fazio

“Al di là della sua opinione su di me, che non mi permetto di discutere – ha detto il conduttore di Che tempo che fa -, sarebbe stato interessante consentire al pubblico di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, i recenti fatti tragici di Napoli, e naturalmente tutta l’attualità politica. La sua posizione è legittima, confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione”. A queste parole, il ministro dell’Interno ha voluto dare un’ulteriore risposta: “Sono stato l’unico politico, e ne sono orgoglioso, che non è andato ospite da comunisti come Fazio”.

Foa: “Compenso elevato”

A rincarare la dose ci ha pensato il Presidente Rai Marcello Foa, che si è espresso in merito allo stipendio del conduttore: “Il compenso di Fazio è molto elevato, al di sopra di qualunque valutazione di merito sugli ascolti. Nella Rai del cambiamento, rispettosa del canone pubblico, è chiaro che, per quanto vincolato da un contratto che la Rai naturalmente deve rispettare, si pone un problema di opportunità. Spetta all’amministratore delegato trovare risposte opportune a una questione che è sul tavolo da tempo. Che tempo che fa va in onda da 16 anni, non ha più la carica innovativa che forse aveva all’inizio”.