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Falsi follower sui social, nel mirino Raggi e Zingaretti

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Secondo l'analisi dei tool Audit e Sparktoro gran parte dei follower della sindaca di Roma Virginia Raggi e del segretario del Pd Nicola Zingaretti sarebbe falsa.

Circa due terzi dei follower Twitter della sindaca di Roma Virginia Raggi e del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti sarebbero falsi. Almeno questo è quello che emerge dalle ricerche di due forze politiche abbastanza sui generis, il Partito Roma Nord e il movimento ByeByeRaggi, che in maniera autonoma l’una dall’altra hanno condotto un’indagine su ciò che viene definita: “Una truffa di dimensioni epocali che ha influenzato la politica”.

I risultati delle analisi

Secondo dati descritti come certi da ByeByeRaggi infatti, il 63% dei follower di Virginia Raggi su Twitter, Instagram e Facebook proverrebbe da profili fake, ed analizzando i like tramite un sistema di geolocalizzazione il 73% di essi arriverebbe da fuori Roma.

Risultati diversi emergono invece dalle analisi del Partito Roma Nord, che per condurre la propria ricerca si è avvalso dell’aiuto dei software Sparktoro ed IG Audit. Analizzando il profilo Instagram virginiaraggim5s risulterebbe falso il 38% degli oltre 207mila follower, mentre per quanto riguarda Twitter i profili fake arriverebbero al 60%, come sottolineato anche dagli stessi esponenti del partito sulla loro pagina Facebook: “Ci sembrava proprio strano che in tanti si scalmanassero per difendere la Raggi sui social, così siamo andati a controllare e abbiamo scoperto che dei suoi 399.868 follower Twitter, ben 263.913 sono classificati dai tool come profili fake. Ovvero, il 66% delle “persone” sono in realtà bot, generatori di spam o account gestiti da agenzie. Mentre su Instagram “solo” il 33.7% dei suoi 205.007 follower appaiono falsi”.

Anche Zingaretti sotto accusa

Dal setaccio dei software di analisi non si salva nemmeno il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, i cui follower su Instagram sarebbero falsi per il 26,7 per cento, mentre su Twitter, social network che come visto si dimostra piuttosto vulnerabile agli account fasulli, la cifra sale fino a raggiungere il 69,3%.