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Dl Sicurezza Bis, Di Maio: "Sono deluso, nulla sui rimpatri"

salvini di maio

Continuano le divergenze sul dl sicurezza e si apre un nuovo fronte di scontro: il conflitto di interessi.

Continuano gli scontri tra le due forze al Governo e la principale ragione sembra essere il decreto sicurezza bis, annunciato dalla Lega. “Per me anche settimana prossima – ha risposto Salvini a chi gli ha domandato quando il decreto sicurezza Bis andrà in Cdm -. Lo abbiamo già inoltrato a tutti gli altri ministri“. I Pentastellati da parte loro rilanciano: “Non vorrei che il dl sicurezza Bis fosse un’ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e coprire quello che è successo sulla corruzione in queste ultime tre settimane” ha detto Di Maio a margine di un’iniziativa del forum delle associazioni familiari. “Sono molto deluso – ha poi proseguito il leader pentastellato – perché non c’è nulla sui rimpatri. Il tema non sono gli arrivi che abbiamo fermato. Noi siamo pronti a dare una mano al ministro degli Interni, ma non può essere sempre colpa degli altri”. Un altro fronte si è poi aperto sul conflitto di interessi.

“Pronti a dare una mano”

“Siamo pronti a dare una mano a Salvini – ha detto di Maio. Il lavoro da fare adesso sono i trattati di cooperazione internazionale. Per redistribuire i migranti, la peggior cosa da fare è allearsi con Orban – ha detto -. Sono molto impegnato a guardare l’evolversi degli emendamenti sullo sblocca cantieri e da parte nostra ci sarà una novità, e quella si che manterrà fede ad un’altra promessa che abbiamo fatto insieme in questo governo” ha dichiarato Di Maio rispondendo ad una domanda sulla Tav, prima di affrontare l’argomento “conflitto di interessi“. “Il caso Montante è l’ennesima dimostrazione che in questo paese l’emergenza è la corruzione e per contrastarla serve una legge sul conflitto di interesse. Noi vogliamo fare una legge: lo chiedo al Pd, ma lo chiedo soprattutto alla Lega: siate coerenti con il contratto di Governo”.

Il dl sicurezza Bis

Ci sono le norme per inasprire le sanzioni per chi aggredisce le forze dell’ordine, ma nella bozza di 12 articoli spedita dal Viminale c’è anche la riscrittura delle regole sugli sbarchi dei migranti. In particolare, l’articolo 2 interviene sul Codice della Navigazione, limitando le competenze del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino. Attribuita invece al ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale, “qualora sussistano ragioni di ordine o sicurezza pubblica”. L’articolo 1 parla invece della navi Ong, prevedendo una sanzione tra i 3500 e i 5500 euro per ogni straniero trasportato o, nei casi più gravi, la revoca della licenza, per chi, nello svolgimento delle operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta le istruzioni operative e le autorità Sar competenti. Il decreto prevede inoltre lo stanziamento di 3 milioni di euro nel triennio 2019-2021 per finanziare l’impiego di poliziotti stranieri per lo svolgimento di operazioni sotto copertura. Per quanto riguarda poi la tutela delle forze di polizia, l’obiettivo è colpire più severamente coloro che si oppongono a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio attraverso l’utilizzo di scudi o altri oggetti di protezione passiva, di materiali imbrattanti, razzi, petardi, bastoni o altri oggetti contundenti.