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Salvini attacca il M5S: "Troppa sintonia con il Pd"

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La replica di Di Maio: "Da quando c'è stato il caso Siri la Lega l'ha presa sul personale, vedo un po' di irritazione".

Matteo Salvini torna ad accusare il M5S di dimostrare “troppa sintonia con il Pd“. Da Verona, il leader della Lega ha sottolineato: “Io per undici mesi ho mantenuto la parola con gli italiani e con i Cinque Stelle. Ma inizio a notare troppi accoppiamenti fra Pd e Movimento, troppa sintonia. No alla flat tax, no all’autonomia, no al nuovo decreto sicurezza. E magari riapriamo i porti! Qualcuno mi spieghi se vuole andare d’accordo con il Partito democratico o con gli italiani e la Lega rispettando il patto. Il signor Di Maio lo venga a spiegare ai veneti e ai lombardi che si è rimangiato la parola data, perché io di parola ne ho solo una. Mi sembra invece che ci siano un po’ troppi no. I ‘signor no’ non costruiscono nulla, in Italia abbiamo bisogno di sì”.

La risposta di Di Maio

Immediata la replica del leader del Movimento, che ha respinto l’ipotesi di un’alleanza con i dem durante un’interivsta a Matrix, citata dall’Ansa: “M5S spostato a sinistra? Se la sinistra è il Pd, Dio ce ne scampi. Non c’è un capo politico che abbia attaccato il Pd come me. Il Pd è ancora quello dei renziani con Zingaretti davanti, non voglio averci nulla a che fare”. Ma “da quando c’è stato il caso Siri, la Lega l’ha presa sul personale. Sto chiedendo un vertice di governo e vedo un po’ di irritazione“.

“Finora l’unico no è arrivato dalla Lega, lunedì, in commissione Difesa, sulla nostra legge per i sindacati militari”, ha continuato il vicepremier. “Avevamo presentato un emendamento per inserire il principio che i contenziosi fossero attribuiti al giudice ordinario. La Lega ha votato no insieme a Pd e Forza Italia. Quindi l’unica sintonia emersa con il Pd si è vista con la Lega”.

Di Maio mantiene salda la propria posizione in difesa della moderazione contro l’aumento della tensione sociale: “Non si tratta di litigare. Semplicemente, sono una persona moderata. Quando l’asticella si sposta troppo, come accade a Verona, allora dico la mia. L’ultradestra” è “un pericolo. La Lega deve smetterla con fucili, armi e carri armati e tornare su posizioni più moderate”.

Scontro sul deficit

È scontro anche su deficit e Pil tra i due alleati di governo. Mentre Di Maio invita alla prudenza, per evitare un nuovo rialzo dello spread, Salvini apre all’eventualità dello sforamento del 3%. “Finché non arriveremo al 5% di disoccupazione in Italia, spenderemo tutto quello che dovremo spendere“, ha annunciato il ministro, si apprende da Tgcom24. “Se qualcuno a Bruxelles si lamenta, ce ne faremo una ragione”. Sono “dichiarazioni irresponsabili“, secondo il ministro del Mise. “Prima di spararle sul deficit/Pil, mettiamoci a tagliare tutto quello che non è stato tagliato in questi anni di spese inutili”.