> > Salvini: "Dal M5S attacchi ingiustificati, ma il governo va avanti"

Salvini: "Dal M5S attacchi ingiustificati, ma il governo va avanti"

Salvini insulti da M5S

"Se mi criticano Berlusconi, Di Maio e Zingaretti, vuol dire che stiamo dando fastidio a tutti. Ciò che conta sono i risultati".

“Senta, piantiamola lì. Sono convinto che ciò che conta non è quello che si indossa ma i risultati che si portano. Sono troppe settimane che continuano a piovermi addosso insulti, io non rispondo”. Si apre così l’intervista rilasciata da Matteo Salvini al Corriere della Sera, in risposta alla provocatoria domanda su quale sia l’abito preferito del ministro: la felpa del popolo o l’abito della casta? Ma le uniche provocazioni a cui il vicepremier sembra interessato sono quelle dei suoi alleati di governo: “Temo che [sul comportamento dei Cinque Stelle, ndr] abbiano influito i sondaggi e le regionali. Noi abbiamo vinto dappertutto, ma quelle sono elezioni locali. Il governo sta lavorando e dunque i continui attacchi sono ingiustificati“.

“Non c’è un’alternativa”

Che esistano divergenze tra i due alleati è innegabile, ammette Salvini, ma “io sono un uomo di parola. Alcuni provvedimenti approvati da questo governo non sono affatto nel Dna della Lega. Pensi al reddito di cittadinanza. Vedo tra l’altro che ha aumentato le separazioni e i divorzi, che ci sono persone che fanno acquisti strani… Però sulle autonomie ho dato la mia parola e la mia parola vale. Non capisco, mi parlano di sanità di serie A e di serie B. Il fatto è che oggi è così, noi siamo convinti che l’autonomia sia il rimedio. Ma non c’è solo quello. Dicono no al decreto sicurezza, no alla flat tax. Tanti no in sintonia con Renzi“.

All’orizzonte fa capolino lo spettro della caduta del governo, ipotizzata anche da Giancarlo Giorgetti, ma il vicepremier leghista nega: “Abbiamo troppo da fare e non esiste una maggioranza alternativa. Per non dire che l’obiettivo non è quota 100, ma quota 41. Spero che per questo governo sia ancora possibile lavorare”.

Non che gli attacchi su più fronti sembrino rappresentare un problema il leader del Carroccio. “Se mi criticano Berlusconi, Di Maio e Zingaretti, vuol dire che stiamo dando fastidio a tutti“, commenta con un certo orgoglio, accomunando alleati e opposizione. “Ci fosse un aumento dei reati capirei la critica, ma non così”, aggiunge elencando “i dati aggiornati a stamattina. Rapine -20%, furti -15%, estorsioni -16%, omicidi -12%, tentati omicidi -16%, violenze sessuali -32%. Ah, dimenticavo: sbarchi -91%”.

Verso le europee

Nel frattempo, continua il dialogo con i partiti europei in vista delle elezioni del 26 maggio. Salvini nega le indiscrezioni secondo cui Viktor Orbàn gli ha confidato di non volere un’alleanza con Le Pen e l’Afd: “Ma guardi che quel che conta è altro. Sabato a Milano ci saranno sul palco della Lega le delegazioni di 12 partiti stranieri. Stiamo creando un’alleanza che non c’era mai stata, con Orbàn e i polacchi ci stiamo ragionando”.