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Di Maio: "Non voteremo l'aumento del debito"

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"Possiamo anche parlare di sforare il 3%, ma tutte le misure devono avere un obiettivo: crescita sostenibile e diminuzione del debito".

Davanti alle dichiarazioni di Matteo Salvini sullo sfondamento del limite del 3%, Luigi Di Maio frena, intimorito dalla reazione dei mercati. La linea del M5S è chiara: “Non voteremo mai una legge di bilancio che farà aumentare il debito pubblico. Dopo il 26 maggio [data delle elezioni europee, ndr] inizierà il lavoro sulla legge di bilancio. Serve responsabilità. Da lì fino a dicembre dobbiamo trovare soldi per non aumentare l’Iva, che non aumenterà”.

“No all’aumento dell’Iva”

Torna a fare paura l’ipotesi dell’aumento dell’Iva, ipotizzato anche da Giuseppe Conte nella giornata in cui lo spread ha toccato la quota massima dallo scorso dicembre. Evitare il suo aumento sarà un’impresa difficile, ha ammesso il premier. Diversa è l’opinione di Di Maio, citato da Tgcom24: “La flat tax si deve fare soprattutto per il ceto medio, non per abbassare le tasse ai ricchi. L’unica cosa che non bisogna assolutamente fare è aumentare l’Iva. Non se ne parla proprio. Per farlo, troveremo risorse dalla lotta fiscale, interna e internazionale, e dalla spending review alla quale stiamo lavorando. Il salario minimo, invece, è a costo zero. Me lo chiedono le imprese che vedo la concorrenza sleale”. Per quanto riguarda i vincoli imposti dall’Europa, ha continuato, “possiamo anche parlare di sforare il 3%. Ma tutte le misure devono avere un obiettivo: crescita sostenibile e diminuzione del debito. Gli investimenti in deficit si possono fare, ma sempre puntando a ridurre il debito”.

Conflitto di interesse

Tra le sfide che il Movimento dovrà affrontare c’è anche quella relativa alle proposte avanzate sul conflitto d’interesse. “Appena abbiamo nominato la questione del conflitto, le opposizioni hanno detto che presenteranno proposte per delle norme anti-Casaleggio“, ha spiegato Di Maio. “Sarò lieto di esaminarle e approvarle, così nessuno potrà dire che c’è conflitto di interesse. A meno che non dicano che se uno si chiama Casaleggio non può fare politica”. Il vicepremier ha poi aggiunto che “la Casaleggio Associati non ha nessun rapporto con il M5S. Non facciamo nessun pagamento, non è pagata dal Movimento”.