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Di Maio: "Su dl famiglia si gioca la tenuta del Governo"

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Di Maio preoccupato per le sorti del governo: "Vedo ostruzionismo, non costruzionismo"

E’ lite continua tra i due schieramenti di Governo, con i due leader che intavolano quotidianamente botta e risposta sui temi caldi della politica. In particolare, il leader pentastellato Luigi Di Maio avrebbe fatto riferimento al tema famiglia, sottolineando l’importanza di tale decreto per la tenuta del Governo. “Il decreto sulla famiglia è pronto e ha già le coperture. Sono i soldi che abbiamo risparmiato respingendo le richieste di reddito di cittadinanza che non rispondevano ai requisti. In questo governo possiamo dividerci su tutto – ha proseguito -, ma non sulla famiglia. Su questo decreto si gioca il destino e la tenuta del governo. Vedo ostruzionismo, non costruzionismo. Spero non ci siano rotture. Qui si vuole sempre e comunque andare contro il Movimento e quello che fa. Se ogni occasione diventa un pretesto per creare tensione, allora io mi preoccupo”.

Temi differenti

Se per il Movimento 5 Stelle, la partita si gioca sul dl famiglia, per la Lega tutto è incentrato sul decreto Sicurezza Bis. Fonti del Viminale hanno infatti ribadito che nel Cdm di lunedì la misura sarà all’ordine del giorno, sottolineando che il decreto è pronto: “I tecnici hanno limato gli ultimi aspetti, il testo è solido, ragionevole e necessario”.

Il tema migranti

A dare il colpo di grazia sembra però essere stata la questione migranti. Da una parte Salvini che ha fatto muro ed è stato categorico: “I porti italiani restano chiusi e non c’è ministro o premier che tenga“, e dall’altra Di Maio che ha definito il legista alla stregua di Renzi: “la sua arroganza mi ricorda quella di Renzi. Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e non ne sentiamo la mancanza”. Fonti di Palazzo Chigi hanno però diffuso anche la replica del premier, che sembra voler restare estraneo alla diatriba: “Conte non partecipa alla competizione elettorale e non si lascia certo coinvolgere nella dialettica che la sta caratterizzando. Piuttosto, invita tutti i ministri a mantenere toni adatti a chi rappresenta le istituzioni. Il Presidente del Consiglio non dà e non ha mai dato ordini. Come previsto dall’art. 95 della Carta, dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Coordina l’attività di tutti i ministri, nessuno escluso”.