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Bologna, contestazioni per il comizio di Forza Nuova

scontri bologna

I manifestanti in corteo hanno tentato di oltrepassare i blocchi degli agenti in tenuta antisommossa.

Lancio di bottiglie e manganellate. E’ questo il quadro di Bologna nel pomeriggio di lunedì, quando in città è atteso Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, per un comizio in occasione delle Europee del 26 maggio. Ancor prima del suo arrivo, si sono scatenati scontri tra attivisti e forze dell’ordine con diverse persone che hanno cercato di rompere il blocco verso la piazza, in pieno centro storico. Partite diverse cariche della Polizia e devastati i tavolini dei bar della zona. Le tensioni erano già iniziate nel primo pomeriggio: “No pasaran. Contro tutti i fascismi l’università si oppone” recitava lo striscione di una trentina di studenti dei collettivi che si sono mossi in corteo. Un altro striscione recitava: “La strage del 2 agosto oggi grida ancora più forte”. Gli agenti della Polizia, in tenuta antisommossa, hanno sbarrato la strada ai manifestanti con le camionette. Una parte di manifestanti, tra cui partigiani, sindacati, femministe e centri sociali, hanno poi provato a forzare lo sbarramento.

Le polemiche

Già nei giorni precedenti, l’idea di Fiore di tenere il comizio aveva fatto sì che si scatenassero polemiche. Il Comune di Bologna ha negato il permesso di montare il palchetto per il comizio perchè, nella richiesta di occupazione del suolo pubblico, Fn ha cancellato a penna la frase che impegna a non richiamarsi all’ideologia fascista, mentre nella mattinata di lunedì Anpi, Cgil, Cisl e Uil hanno condannato la presenza “per l’ennesima volta” di Forza Nuova in città. “Bene ha fatto il Comune a negare l’utilizzo del suolo pubblico presente nel regolamento comunale che obbliga chi ne fa richiesta, ad impegnarsi a non porre in essere attività o richiami all’ideologia fascista – scrivono partigiani e sindacati -. Facciamo appello al ministero dell’Interno affinché vengano impedite tutte le manifestazioni e le iniziative di chiaro stampo fascista”.