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Roberto Giachetti ricoverato dopo 83 ore di digiuno

Roberto Giachetti

Prosegue da 83 ore lo sciopero della fame e della sete dell'ex candidato a sindaco di Roma. Il suo fisico inizia a risentirne ed è stato ricoverato

Dopo quattro giorni di sciopero della fame e della sete, Roberto Giachetti è stato ricoverato. Una scelta non violenta intrapresa per sostenere la causa di Radio Radicale, a rischio chiusura. Lo ha disposto il personale medico dopo aver riscontrato “segni clinici di disidratazione e ipotensione con astenia marcata”. Il ricovero è stato effettuato presso l’ospedale San Carlo di Nancy di Roma dal dott. Luca Luigi Manetti, Direttore U.O.C. di Pronto Soccorso presso l’ospedale romano. Così riferisce Ansa. In un bollettino medico si legge che è stato “richiesto al paziente la ripresa immediata dell’assunzione di alimenti solidi e liquidi”.

L’On. Giachetti non ha ceduto, rifiutando il consiglio degli esperti. Così, il dott. Manetti ha disposto il “ricovero in ambiente ospedaliero per osservazione clinica”. Giachetti intende proseguire la propria iniziativa nonviolenta che ha come obiettivo quello di assicurare la vita di Radio Radicale. L’obiettivo potrà essere raggiunto attraverso la proroga della convenzione con il Mise per la trasmissione delle sedute del Parlamento.

Le parole di Roberto Giachetti

“Cari amici, da qualche ora sono ricoverato in ospedale perché, come inevitabile al quarto giorno di sciopero della fame e della sete, le condizioni fisiche cominciano a risentirne. L’alternativa, come mi hanno chiesto i medici, sarebbe stata quella di interrompere la mia iniziativa nonviolenta. Ovviamente ho rifiutato questa ipotesi”. Con queste parole l’esponente del Partito Democratico e del Partito Radicale Transnazionale rende nota la notizia del suo ricovero.

“Queste sono ore davvero decisive per la vita di #RadioRadicale. Nelle prossime 24 ore gli uffici della Camera dei Deputati dovranno decidere sulla ammissibilità degli emendamenti volti a prorogare la convenzione con il MISE di altri 6 mesi. Se saranno dichiarato ammissibili poi tutto dipenderà dalle reali volontà politiche”, ricorda. Sulla sua drastica decisione, ha aggiunto: “Ho iniziato questo sciopero della sete proprio per aiutare tutti coloro che hanno in questo momento il potere di decidere, di farlo con saggezza e lungimiranza. Quindi andrò avanti e continuerò a fare tutto quello che è possibile in queste ore per garantire che gli emendamenti per salvare Radio Radicale siano all’ordine del giorno del dibattito politico”.

Quindi, sul suo profilo Facebook, Roberto Giachetti ha concluso con un ringraziamento: “Grazie a tutti davvero e di cuore per il sostegno e l’amicizia dimostrata in queste ore complicate. Vi terrò aggiornati. Un abbraccio”.

Roberto Giachetti

Il commento di Radio Radicale

Martedì 21 maggio 2019 scade la convenzione, “ma andremo avanti finché avremo ossigeno nella speranza di una proroga”.

E ancora: “L’ad ha già fatto sapere che senza rinnovo verranno pagati gli stipendi di maggio e non quelli di giugno. Il problema è che non ci saranno neanche le risorse per sostenere i costi di produzione, a partire dall’accensione degli impianti”, dice all’ANSA il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, in attesa di una risposta della politica nei prossimi giorni. “Sono ore decisive che speriamo portino alla scelta che gran parte del mondo politico chiede”, ha aggiunto.