Paola Marras La campagna elettorale per le elezioni europee di maggio 2019 è agli sgoccioli e i leader dei vari schieramenti e partiti politici lanciano gli ultimi appelli. Matteo Salvini sembra propenso a concentrarsi soprattutto sulla politica economica, tanto da sottolineare che “le tasse che sono la vera emergenza del nostro Paese”. Il leader della Lega quindi precisa: “Io domenica chiedo la fiducia agli italiani per ridiscutere i vincoli europei per portare le tasse in Italia per tutti al 15 per cento”.
Flat tax
Il vicepremier rispolvera quindi il mantra della flat tax, aggiungendo nel corso della puntata di Quarta Repubblica su Rete 4: “In cinque Paesi europei c’è già una tassa fissa sotto il 20 per cento per tutti, imprenditori, lavoratori dipendenti, operai, artigiani. In 40 Paesi al mondo c’è già una tassa fissa sotto il 20 per cento. Trump l’ha portata al 20 per cento e gli Stati Uniti corrono. Il Giappone sta crescendo”.
“Non per tutti subito, – precisa – ma voglio cominciare. Anche se mi rendessi conto che al governo qualcuno rallenta oppure dice ‘c’è tempo’“. Nicola Porro replica però che “a settembre la riforma della flat tax non si può fare perché ci sono 25 miliardi soltanto di IVA da trovare”.
Sforamento del 3 per cento
Matteo Salvini risponde lasciando intendere che è pronto, per portare avanti tale misura, anche a sforare il tetto del 3 per cento sul deficit: “I numeri imposti dall’Europa stanno portando povertà, disoccupazione e precarietà in tutto il continente”.
Il leader della Lega chiarisce comunque che la flat tax non verrà comunque finanziata dall’aumento dell’IVA. “Non si pagherà nemmeno un centesimo in più” assicura. E questo perché “l’emergenza in Italia è il lavoro, e questo si crea solo se si abbassano le tasse” conclude.
