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Alemanno è al verde: "Ho dilapidato una fortuna per difendermi"

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"In Italia difendersi è diventato un lusso", queste le parole dell'ex sindaco capitolino. Gli amici hanno organizzato una raccolta fondi per aiutarlo.

Che gli avvocati costino lo sanno tutti e Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, lo sta sperimentando in prima persona. La confisca di beni per 298 mila euro, la condanna per mafia capitale e il pagamento del risarcimento di 50 mila euro al comune di Roma e all’Ama hanno prosciugato i suoi risparmi e ora, l’ex big di Alleanza Nazionale, si ritrova con il conto in rosso.

La colletta

Ad andare in soccorso di Gianni Alemanno sono stati gli amici di sempre. Missini, ex Alleanza Nazionale hanno infatti organizzato una vera e propria colletta. Per facilitare le operazioni di raccolta fondi per le spese di giudizio è stato anche fondato un comitato.

“In Italia difendersi è diventato un lusso”

A spiegare la situazione è stato lo stesso Alemanno, che ha ripercorso le sue vicende giudiziarie: “Purtroppo in Italia – ha detto – difendersi è diventato un lusso. Nel mio caso – ha voluto sottolineare – devo difendermi da infamie e accuse basate sul nulla. La pubblicazione della sentenza ne è la conferma: non c’era alcun legame tra me e il clan di Buzzi e Carminati. Mi hanno tirato in ballo in questa storia con intercettazioni millantatorie e non c’è una sola conversazione o prova che mi veda implicato in corruzioni o scambio di denaro”.

L’ex sindaco capitolino ha insistito sulla sua innocenza e sulla difesa del suo onore:”Sono una persona per bene, una cittadino onesto e un politico che non ha mai rubato un soldo. Ma per dimostrare ciò ho dovuto dilapidare, e continuo a farlo, ahimè, una fortuna. In appello spero verrà annullato questo incubo per sempre”.