> > Garavaglia-Di Maio, è scontro sulle risorse per il decreto famiglia

Garavaglia-Di Maio, è scontro sulle risorse per il decreto famiglia

garavaglia

Garavaglia contro Di Maio, ma il pentastellato replica: "I soldi per le famiglie non si toccano"

Lega e Movimento 5 stelle tornano a dividersi sul decreto famiglia, questa volta però lo scontro riguarda le risorse da impiegare nel decreto. Il viceministro all’economia Massimo Garavaglia ai microfoni di Radio24 ha infatti detto: “Il miliardo che avanza, se avanza, dal Reddito di cittadinanza, servirà a contenere l’aumento del deficit“. L’affermazione però va inevitabilmente contro quanto annunciato dal vicepremier Di Maio, che aveva invece affermato con certezza che le coperture per il decreto derivavano proprio dai risparmi sul reddito. La risposta del pentastellato non ha tardato ad arrivare. Dagli studi di La7 ha detto: “Queste sono considerazioni da tecnico, e non gli sto facendo un complimento. La Lega ha due anime: da una parte Garavaglia, che dice che questi soldi ci servono per il deficit, e poi Salvini che dice che sforiamo tutto. I soldi per le famiglie non si toccano“. Già il ministro Tria aveva manifestato qualche dubbio, affermando che solo alla fine dell’anno sarà possibile verificare l’effettiva consistenza delle risorse.

La proposta delle Acli

Per quanto riguarda l’impiego delle risorse, anche le Acli hanno formulato una proposta al Governo: destinarle ai minori e agli stranieri. “In un Paese come l’Italia, dove un povero su quattro è minorenne, è necessario un impegno concreto per contrastare la povertà minorile. Bisogna riequilibrare la scala di equivalenza, l’indicatore per calcolare l’importo del reddito in base ai componenti del nucleo familiare, che risulta sfavorevole per i minori. Non possiamo lasciare che anche questa misura svantaggi le famiglia, soprattutto quelle numerose, confermando che avere figli espone alla povertà” ha detto il presidente Roberto Rossini, il quale ha aggiunto che si dovrebbe anche “superare il vincolo dei 10 anni di residenza, necessario per gli stranieri che vogliono accedere al reddito, e garantirlo a tutti i nuclei con minori stranieri nati in Italia”.