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Europee, Salvini su twitter nel giorno di silenzio elettorale

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Il ministro dell'Interno avrebbe postato un tweet che ha scatenato la polemica.

Domenica 26 è il giorno in cui sono fissate le elezioni europee e, di norma, il giorno precedente c’è il cosiddetto “silenzio elettorale”. Pare però che Matteo Salvini, proprio sabato abbia postato sul suo profilo un tweet che recitava: “Domani dalle 7 alle 23 scriviamo insieme il futuro“. A seguito della pubblicazione sul web è impazzata la polemica. C’è chi sottolinea che, in quanto ministro dell’Interno avrebbe dovuto vigilare sul silenzio, e non violarlo. Qualcuno invece ironizza: “Ministro ci sono alcune persone che non rispettano il silenzio elettorale, mi chiami subito il ministro dell’Interno”.

Il tweet di Renzi

Tra coloro che hanno risposto al tweet di Salvini c’è anche l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, il quale ha voluto far notare al leader leghista la violazione: “Salvini dovrebbe dare l’esempio rispettando il silenzio elettorale che invece sta violando. Non utilizzo il suo stesso metodo facendo propaganda, gli ricordo solo le figuracce che l’Italia ha fatto per colpa di parlamentari assenteisti come lui”. A commentare la vicenda ci ha pensato anche Laura Boldrini, che scrive: “Abbiamo un ministro dell’Interno che non lavora, sempre in giro a fare comizi. Almeno oggi poteva sfruttare questa occasione per sbrigare qualche pratica. E invece no, viola il silenzio elettorale e passa la giornata su twitter”.

Il silenzio elettorale

La Legge su silenzio elettorale prevede che “nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati comizi e riunioni di propaganda diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri manifesti di propaganda. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali”. Il testo non fa riferimento a Internet o ai social, i quali però negli ultimi anni son diventati essenziali nell’ambito della comunicazione politica.