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Perché la Lega ha trionfato al Sud arrivando seconda

salvini rosario

Anche se al primo posto nella circoscrizione Sud e Isole delle Europee 2019 c'è ancora il M5s, i veri vincitori sono Matteo Salvini e la Lega.

I risultati di queste Elezioni Europee 2019 sono definitivi e, a conti fatti (e a mentre fredda), è ora di tracciare un bilancio dell’effettivo successo dei partiti in due circoscrizioni quanto mai delicate e decisive, vero ago della bilancia per qualunque elezione da cui passi il nostro paese. Stiamo parlando delle circoscrizioni Italia Meridionale e delle Isole, la quale raggruppava le regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (sud) e Sicilia e Sardegna (isole). I risultati sono stati sorprendenti, ma non così discostanti dalle previsioni. Il travaso di voti da M5s a Lega (e in parte Pd) è infatti avvenuto, con una parte di elettorato che ha deciso di non votare e un altra che ha scelto di non riconfermarsi grillina probabilmente sentendosi tradita dal Movimento in seguito alle scelte di governo dell’ultimo anno, fra cui alcune promesse di campagna elettorale non pienamente mantenute. Ma facciamo un passo indietro e analizziamo i dati.

Il M5s “mantiene” il Sud, ma…

Il primo partito del Sud Italia – scelto da chi ha espresso il proprio voto domenica 26 maggio – rimane infatti il Movimento 5 stelle, pur totalizzando – come prevedibile – un risultato decisamente più basso rispetto a quanto raccolto dalle stesse urne appena un anno fa in occasione delle elezioni politiche. Se le previsioni volevano trionfante anche in Meridione la Lega di Matteo Salvini, i 5 stelle – nonostante la debacle a livello nazionale – sono riusciti a mantenersi in testa nelle preferenze con il 29,3% dei consensi, seguito appunto dal Carroccio che ottiene comunque un risultato storico con un 23,1% corrispondente a 1.200.000 di preferenze (facendo suoi anche “luoghi chiave” come Riace). Si ferma al 18,2% dei voti invece il Partito Democratico del neo segretario Nicola Zingaretti, fallendo quindi in parte nel cercare di recuperare terreno su Lega e 5 stelle approfittando del calo sistematico del Movimento fondato da Beppe Grillo lungo tutto lo stivale. Forza Italia in controtendenza con il dato nazionale che vorrebbe il partito di centrodestra “sconfitto” nel nord e sotto la soglia “psicologica” del 10% a livello nazionale, totalizza un 12,1% di preferenze in alleanza con l’UdC. Positivo anche il risultato dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, con un 7,5% che supera il risultato complessivo a livello nazionale; in linea con il resto d’Italia invece +Europa con Emma Bonino al 3,2%, La Sinistra con il 2% e Europa Verde con l’1,7% delle preferenze dei cittadini del Sud.

Salvini

Resistenza grillina anche nelle Isole

Anche nella Circoscrizione Isole, il Movimento guidato da Luigi Di Maio ha mantenuto un solido 29,8%, seguito a ruota dalla Lega dell’altro vicepremier Salvini al 22,5% (che ha conquistato anche un luogo cruciale come Lampedusa). A inseguire al terzo posto tra le preferenze degli elettori isolani il Pd al 18,5%; Forza Italia, che registra il suo miglior risultato con un sorprendente 14,7%, Fratelli d’Italia in linea con il Sud rimane al 7,2%, con +Europa (2,0%), La Sinistra (1,7%) ed Europa Verde (1,3%) che rimangono ampiamente sotto la soglia di sbarramento del 4%.

I candidati più votati di Sud e Isole

Il candidato del Sud del Movimento 5 stelle ad entrare al Parlamento UE con più voti è Chiara Maria Gemma, mentre per la Lega si conferma come nel resto dello stivale il segretario Matteo Salvini con 307mila voti. Nel Pd l’esponente più votato è Franco Roberti con 135mila voti, seguito da Silvio Berlusconi per gli Azzurri e da Giorgia Meloni, leader di FdI, con più di 113mila preferenze.

Per quanto riguarda le Isole invece, l’ex Iena Dino Giarrusso si prende una “rivincita” dopo non essere entrato in Parlamento alle scorse politiche, risultato il candidato più votato della circoscrizione Isole del Movimento con 117mila preferenze. Salvini guadagna 239mila preferenze e per il Pd, il candidato più votato è il medico-eroe di Lampedusa Pietro Bartolo, che varca la soglia del Parlamento UE prendendo più della metà dei voti complessivi del Partito Demcoratico nella circoscrizione Isole, ovvero oltre 135mila preferenze. Per FI Berlusconi ottiene 90mila voti e Giorgia Meloni che sfiora le 65mila preferenze.

Pietro Bartolo

Il travaso di voti da M5s a Lega

Mettendo in fila un po’ di numeri, ci si rende conto che il consenso della Lega al Sud e nelle Isole è pressoché quadruplicato rispetto alle Politiche 2018, passando da un risultato intorno al 6% (già importante per un partito che fino a poco tempo fa si chiamava Lega Nord) ad uno che che viaggia intorno al 23%. Il travaso è avvenuto a tutti gli effetti quindi con i voti persi dal Movimento 5 stelle che al Sud, suo tradizionale bacino elettorale, pur mantenendo il primo posto complessivo subisce un vero e proprio tracollo (tranne in alcune città) passando da un trionfante 46% al 29,2%.

Di Maio e Salvini

Il voto giovane per la Lega

Le ragioni di questo travaso a distanza di poco più di un anno dalle elezioni politiche, possono essere individuate anche nel voto dei “giovani”. Il Movimento infatti, rispetto al 2018, ha perso un sostanziale 15% di approvazione tra i nati nella fascia 1980 – 1996, guarda caso approvazione confluita proprio nel bacino leghista che guadagna l’11% passando dal dei consensi in questa fascia di età. Sempre nel bacino dei nati tra il 1980 e il 1996, il Partito Democratico non riesce a strappare più di tanto al M5s, con un 6% di voti guadagnati rispetto alle Politiche.

Donne, poveri, operai e professionisti con Salvini

Tra le Politiche 2018 e le Europee 2019 – con particolare riferimento al Sud e alle Isole – il partito di Matteo Salvini ha guadagnato circa il 17% nel consenso femminile a discapito del M5s che perde quasi il 14% dei consensi del gentil sesso al voto. Boom della Lega anche tra le fasce di popolazioni più povere, dove guadagna il 18% rispetto al 2018 mentre il M5s perde il 17%. Perdita considerevole di consensi anche al Sud e nelle Isole per il M5s tra operai e professionisti che, in più di un occasione, hanno cambiato il proprio voto da “giallo” a “verde”.

Il vero vincitore: l’astensionismo

Se il vicepremier Di Maio sostiene che il Movimento 5 stelle sia stato fortemente penalizzato dall’astensionismo (“I nostri non sono andati a votare”, ha affermato a margine del voto), si potrebbe quasi affermare che, almeno al Sud e nelle Isole, il vero vincitore delle Europee 2019 sia stato ancora una volta l’astensionismo. Se il dato nazionale parla di un 56% (contro il quasi 59% delle scorse Europee) di votati degli aventi diritto, ci si rende presto conto che – tolta una fetta di impossibilitati a esercitare il voto perché al lavoro o lontani dal seggio – c’è chi deliberatamente ha deciso di non andare a votare. Dopo le misure varate dal lato grillino del governo si pensava di fare il pieno di voti in regioni dove invece, il reddito di cittadinanza non ha pienamente funzionato e convinto i cittadini. Al di là di questo però, è una costante storica che al Sud e alle Isole si voti meno che in altre regioni del paese. Se in cima alla classifica di affluenza troviamo l’Umbria con il 67,6% (record) di votanti, stagnanti sul fondo della classifica ci sono le isole: Sicilia con il 37,5% e Sardegna con il 36,25%.