> > Tra indagati, condannati e voltagabbana: i 73 eurodeputati italiani

Tra indagati, condannati e voltagabbana: i 73 eurodeputati italiani

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Arrivano i primi nomi dei candidati scelti dagli italiani per occupare i seggi del Parlamento europeo: analizziamoli partito per partito.

Matteo Salvini entra al Parlamento europeo con 28 deputati: nelle ultime elezioni, il leader del Carroccio ha infatti superato il 34% dei consensi. La Lega è il primo partito italiano in Europa con più di due milioni di preferenze in tutte le cinque circoscrizioni. Al secondo posto c’è, invece, il Partito Democratico, che ottiene 18 seggi rispetto ai 31 di cinque anni fa. Terzo posto per il Movimento 5 stelle, il grande sconfitto di questa tornata elettorale: oltre ai suoi errori, Di Maio paga il crescente astensionismo del sud Italia, portando così soltanto 14 deputati all’Unione Europea. Forza Italia e Fratelli d’Italia, infine, superano la soglia di sbarramento ed entrano nell’esecutivo europeo con una manciata di seggi. Vediamo chi sono i 73 eurodeputati italiani eletti al Parlamento europeo.

Lega: Papete a Bruxelles con gli euroscettici

Massimo Casanova, proprietario del Papete Beach di Milano Marittima sbanca nel Sud: con 65 mila preferenze il gestore del lido dove Salvini trascorre le vacanze giungerà al Parlamento. Insieme a lui arriveranno a Bruxelles anche due euroscettici: il professor Antonio Maria Rinaldi e l’avvocato Francesca Donato, che hanno ottenuto rispettivamente 44 mila e 28 mila voti. Rinaldi proviene da una ricca famiglia di banchieri romani, è stato docente presso l’Università di Chieti per poi trasferirsi alla Link University. Dall’amico Alberto Bagnai è soprannominato Bambolo, ma molti lo ricordano per aver indossato il gilet giallo in una diretta televisiva. L’avvocato Donato, invece, è presidente di Eurexit, associazione euroscettica che propone sul sito web le sue idee: “L’eurozona va profondamente riformata, oppure smantellata concordemente per consentire la sopravvivenza dell’Unione Europea e lo sviluppo omogeneo dei paesi che la compongono”.

Oltre alle new entry, la Lega porta in Parlamento anche volti già noti. Oscar Lancini, ad esempio, attirò polemiche per aver esposto nella scuola del paese il Sole delle Alpi, simbolo storico del suo partito. Sempre nella circoscrizione del nord-ovest sono state elette anche Gianna Lancia, moglie dell’ex ministro Roberto Calderoli, e Silvia Sardone, ex pupilla di Berlusconi. Al nord-est vengono nominati, invece, Mara Bizzotto e Angelo Ciocca. La donna aveva definito “vomitevoli” le decisioni politiche sull’immigrazione in Francia; Ciocca, invece, è soprannominato il bulldog della Lega. Condannato in primo grado per le spese pazze in Lombradia, ora è in procinto di entrare al Parlamento. Cinzia Bonfrisco, infine, si è guadagnata il seggio europeo nonostante il recente passaggio alla Lega: prima craxiana, poi berlusconiana passata alla corte di Raffaele Fitto.

Pd: Pisapia e Calenda in vetta

Per il Partito Democratico i due candidati più votati sono Giuliano Piasapia e Carlo Calenda che ottengono 267 e 275 mila voti al Nord. A occidente spuntano due new entry: Irene Tinagli e l’assessore al comune di Milano Piefrancesco Majorino. Fuori dagli eletti, invece, Patrizia Toia e Brando Benifei. Nel nord-est ritorna il vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Paolo De Castro, insieme a Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti, ex bersaniana riconvertita al renzismo. Al sud, infine, con 148 mila, voti prevale l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Dopo di lui si piazzano Giosi Ferrandino, Caterina Chinnici e Pietro Bartolo, protagonista di Fuocammare.

M5s: molte conferme tra gli uscenti

La circoscrizione insulare premia Dino Giarrusso detto Iena in quanto ex inviato dell’omonima trasmissione di Italia 1. I suoi voti deriverebbero, secondo alcuni, dal soprannome presente sulla scheda. Lui stesso sostiene: “Se non avessi fatto scrivere ‘detto iena’ sulla scheda, avrei visto annullare chissà quante preferenze”. In generale, comunque, le candidature al Parlamento scelte da Luigi Di Maio non hanno raggiunto i numeri necessari. Solo al Sud hanno ottenuto buoni risultati la capolista Maria Chiara Gemma (84.545), seguita dagli uscenti Laura Ferrara e Piernicola Pedicini. Al centro, invece, secondo posto per Daniela Rondinelli (26.579): al primo posto, infatti, si colloca il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo. A ovest, infine, due conferme tra le uscenti Eleonora Evi e Tiziana Beghin.

FI: da Pivetti a Lara Comi

Anche nel partito guidato da Silvio Berlusconi si registrano grandi ritorni: Irene Pivetti, l’ex presidente della Camera prende solo 9mila voti nel Nord Est e sarebbe eletta se Silvio Berlusconi optasse per un altro dei 7/8 seggi vinti dal suo partito. Lara Comi ottiene 32 mila preferenze, nonostante l’indagine per finanziamento illecito che la coinvolge. Piero Tatarella, inoltre, riceve un premio di 996 voti: attualmente il candidato si trova in carcere per il coinvolgimento nelle tangenti in Lombardia. Solo uno dei cinque candidati impresentabili alle elezioni, però, potrà sedere al Parlamento europeo.

Fdi: Mussolini non andrà in Ue

Il partito di Giorgia Meloni occuperà 6 posizioni nel Parlamento europeo: la leader, candidata capolista più votata, potrebbe rinunciare alla Camera per volare in Europa. Ottimi risultati anche per l’ex ministro berlusconiano Raffaele Fitto e per Carlo Fidanza, recentemente impegnato con la Digos. I due nipoti del duce Caio Giulio Cesare e Alessandra Mussolini , infine, rimangono fuori dall’aula parlamentare europea fermandosi a 17 e 21 mila preferenze.