> > Salvini: "Pronto un piano da 30 miliardi per la flat tax"

Salvini: "Pronto un piano da 30 miliardi per la flat tax"

Salvini proposta flat tax

"Lo spread aumenta perché c'è chi tiene sotto scacco l'Italia e vuole che resti ancorata a regole vecchie".

Forte del risultato delle elezioni europee, Matteo Salvini torna a parlare della flat tax, uno dei provvedimenti simbolo della porzione leghista del governo gialloverde. “Trenta miliardi di euro. Questa è la proposta documentata, centesimo per centesimo, che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento, studiata dagli economisti della Lega”, ha annunciato il ministro dell’Interno in una diretta Facebook, riporta l’Ansa. L’obiettivo è “la riduzione fiscale, la ‘tassa piatta’ sui redditi delle imprese e delle famiglie, almeno fino a 50mila euro. La priorità è la riduzione delle tasse. Non tassermo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l’Iva”.

Salvini: “Sicurezza e tasse”

Lo ha annunciato fin dalla conferenza stampa con cui ha commentato i risultati delle europee e lo ha ribadito durante un’intervista rilasciata a Rtl 102.5: “Sicurezza e tasse, tutto il resto viene dopo. Al Paese serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l’obiettivo è nel contratto di governo ed è il 15%. Serve una cura-Trump, una cura-Orban, un choc fiscale positivo per far ripartire il Paese. L’Italia ha un’economia sana, gli italiani devono essere messi in grado di competere”.

Lo spread sfiora 290

Salvini non appare preoccupato dall’aumento dello spread, che nella giornata del 28 maggio ha sfiorato quota 290. “Lo spread aumenta perché c’è chi tiene sotto scacco l’Italia e vuole che resti ancorata a regole vecchie”, ha commentato il vicepremier, citato da Repubblica. “Siamo tutti uguali? Non si capisce perché qualcuno debba speculare sulla pelle del Paese e degli italiani e qualcun altro debba pagarne le conseguenze”. Poi, rivolto ai vertici europei, ha aggiunto: “Signori di Bruxelles, è finito il tempo delle letterine, dei richiami, del ‘tu sei stato cattivo, vai dietro la lavagna e rimani precario o disoccupato per 10 anni, perché è questa la regola europea’. Riprendiamoci il diritto alla crescita e al futuro. Chiederemo alla nuova Ue, al Parlamento europeo e alla Commissione la convocazione di una grande conferenza europea sul lavoro, sulla crescita, su investimenti e debito pubblico e anche sul ruolo della Bce, garante della stabilità e del benessere”.