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M5S, il senatore Paragone annuncia le dimissioni

Paragone dimissioni

"Consegnerò a Di Maio le mie dimissioni da parlamentare e deciderà lui cosa fare, perché per me non c'è alternativa al M5S".

Dopo Primo Di Nicola, anche Gianluigi Paragone ha annunciato le proprie dimissioni. Il senatore pentastellato ha diffuso la notizia durante la trasmissione Agorà su Rai3, si apprende da TPI. Nonostante i recenti scontri nel post elezioni europee, Paragone definisce Luigi Di Maio il suo “leader di riferimento. Per questo consegnerò a lui le mie dimissioni da parlamentare e deciderà lui cosa fare, perché per me non c’è alternativa al Movimento Cinque Stelle“. Non esclude l’eventualità di rimanere all’interno del Movimento, “se resta una rapporto di fiducia. Ma io resto un rompiscatole”.

Paragone attacca Di Maio

Paragone fa parte di quel gruppo di esponenti pentastellati che si sono rivelati maggiormente critici nei confronti del leader dopo il flop alle elezioni. Il senatore, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ha dichiarato: “La generosità di Di Maio di mettere insieme 3-4 incarichi, per me, deve essere rivista in qualche modo. È fuor di dubbio che c’è bisogno di una discontinuità. Il M5S per ripartire ha bisogno di una leadership politica, non dico h24, ma non siamo lontani”. In un’altra intervista, questa volta al Corriere della Sera, ha sottolineato che “il Movimento è al suo minimo storico e come vicepremier Di Maio ha perso la sfida. Abbiamo bisogno di una leadership forte, deve andare per sottrazione”.

Riferendosi al ministro del Mise, ha continuato: “Se vuoi fare Superman, devi dimostrare di esserlo. Il suo è stato un eccesso di generosità. Ma a 32 anni non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del Lavoro”. È il momento di fare un passo indietro. “Lo farà”, assicura, “ma decida lui da cosa. Il Movimento ha bisogno di un interlocutore che lo ascolti. E non può tenere due Ministeri”.

Verso la fine del governo

Il senatore non ha paura neppure di avanzare l’ipotesi della caduta del governo ben prima della fine della legislatura. “Non è un’eresia staccare la spina al governo“, ha dichiarato. “Se si va avanti, accettiamo quello che hanno detto gli elettori”, senza essere schiacciati dalla Lega. Ma, se crolla tutto, esclude un’alleanza con il Pd: “Assolutamente no, gli elettori non capirebbero. Possiamo stare tranquillamente all’opposizione“.