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Modena, prete scrive un articolo pro Lega: costretto alle dimissioni

Prete sostiene la Lega

Don Ermanno Caccia è stato costretto a dimettersi dalla direzione del settimanale della diocesi di Carpi: "Una pugnalata, parole strumentalizzate".

Don Ermanno Caccia, sacerdote-giornalista regolarmente registrato all’albo nonché parroco di Mortizzuolo, una frazione di Mirandola in provincia di Modena, è stato costretto a dare le dimissioni dalla direzione di Notizie, il settimanale della Diocesi di Carpi, a causa delle forti proteste in risposta a un suo articolo scritto subito dopo le elezioni europee. Secondo quanto si apprende dal Corriere di Bologna, in un editoriale il sacerdote ha commentato l’esito delle urne senza nascondere le proprie simpatie per la Lega di Matteo Salvini.

L’articolo

Tutto è cominciato con le elezioni europee e amministrative, che per Carpi hanno rappresentato una piccola rivoluzione politica. Nel Comune, da sempre roccaforte della sinistra, il sindaco uscente del Pd è rimasto sotto la soglia del 50% delle preferenze, in un testa a testa con Federica Boccaletti, della coalizione di centrodestra, con cui andrà al ballottaggio. Nel suo editoriale dal titolo Perché? L’opinione, don Ermanno, in arte Ercamo, si è schierato dalla parte della destra e in particolare del leader della Lega. “La gente comune, attraverso i social e le centinaia di comizi, ritiene che Salvini sia ‘uno di noi’“, ha scritto il prete. “Parla semplice, schietto. E fa, o almeno ci prova, quel che dice. La coerenza. Dopo essere stata tradito da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire“.

Nell’articolo, Ercamo ha anche fatto un paragone tra il Carroccio e la Democrazia cristiana: “La percentuale di voti presi della Lega è identica a quella presa dalla Dc nel 1987: 34,3% della Lega come il 34,3% della Dc alla Camera. Questo dimostra che ormai la Lega rappresenta l’orientamento elettorale dei cosiddetti moderati ed è, nei fatti, anche il partito di riferimento di buona parte del mondo cattolico. Se guardiamo poi le battaglie politiche e i valori rappresentati, questi sono in buona parte sovrapponibili”.

Le polemiche

Poche righe che hanno spinto i parroci della zona alla rivolta e che sono arrivate anche alle orecchie del vescovo di Carpi, Francesco Cavina, che ha immediatamente preso le distanze da don Ermanno. Una simile posizione è stata presa anche dal Cda della società editrice del settimanale, che attraverso la propria pagina Facebook ha fatto sapere che l’editoriale “non rappresenta la linea editoriale del giornale, improntata a equidistanza ed indipendenza di giudizio rispetto a ogni vicenda politica, sia locale che nazionale. Nè tanto meno interpreta il pensiero della Diocesi e del suo vescovo”.

La risposta del sacerdote

Parole che il prete ha condiviso a sua volta sui social definendole “un’altra pugnalata“. Contattato telefonicamente dal Corriere di Bologna, ha sottolineato di avere “il sacrosanto diritto di esprimere un’opinione. Non ho fatto nulla di straordinario, ho solo commentato il dato elettorale come hanno fatto tutti i direttori di un giornale. Il mio commento è stato frainteso e strumentalizzato, perché ho solo fatto una fotografia dell’esistente”.

Non sono leghista“, ha concluso. “Ma bisogna guardare alla realtà dei fatti. A Carpi si va al ballottaggio dopo 74 anni con un unico partito. E questo non va giù ai cattolici di sinistra”.