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Il ministro Fontana annuncia più fondi per combattere la denatalità

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Intervistato dall'Agi, il ministro per la Famiglia e la Disabilità ha esposto i traguardi raggiunti e chiarito gli obiettivi per i prossimi mesi.

È stato un fiume in piena Lorenzo Fontana durante l’intervista concessa il 3 giugno all’Agi per esporre il suo programma ministeriale per il prossimo anno. Il ministro per la Famiglia e la Disabilità del Governo Conte ha infatti chiarito gli obiettivi da conseguire per i prossimi mesi. Un’analisi che non ha risparmiato il racconto dei traguardi raggiunti dal ministero in quest’anno appena trascorso.

Al centro la lotta alla denatalità

Facendo il conto tra i provvedimenti già varati e quelli ancora da attuare, Fontana evidenzia come uno dei punti più importanti della sua agenda politica sia senz’altro quello della lotta alla denatalità: “L’aumento di tutti i fondi per la disabilità e la natalità è stato un primo traguardo, soprattutto considerando che ci eravamo appena insediati. La proposta di un assegno unico per le famiglie presto confluirà in un disegno di legge”.

“Con questi fondi vogliamo realizzare un assegno unico che darà a quasi tutte le famiglie italiane con bimbi alcune centinaia di euro ogni mese. Contiamo che possa essere di 2-300 euro dal settimo mese di gravidanza fino alla maggiore età. È l’investimento più sicuro e più di valore per il futuro del Paese”.

Gli aiuti ai disabili

Altro tema caro al ministro è però quello dell’assistenza alle famiglie con disabili a carico, per le quali Fontana auspica una totale riforma della normativa in merito: “Abbiamo già presentato e ricevuto il sostegno in Consiglio dei Ministri alla nostra proposta di codificare le norme in tema di disabilità: il primo Codice delle persone con disabilità riformerà e semplificherà l’intera disciplina in materia, aggiornandola in linea con i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”.

Il ministro spiega inoltre come sia stato già depositato un disegno di legge per contrastare le false attestazioni di invalidità: “Una battaglia di civiltà che intendiamo portare avanti, colpendo soprattutto i medici che si prestano a certificare false invalidità. Affrontando il tema con la cautela e il rispetto dovuti. Per non gravare su chi deve già affrontare quotidianamente trafile burocratiche insostenibili per vedere garantiti i propri diritti”.