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Salvini, è scontro con i giudici che bocciano i suoi provvedimenti

matteo salvini

Il Viminale, in una nota, ha annunciato il ricorso all'Avvocatura dello Stato

Il Tar di Firenze ha bloccato l’ordinanza sulle zone rosse, e Matteo Salvini ha deciso di alzare il tiro aprendo lo scontro con i magistrati che esprimono valutazioni negative sui suoi provvedimenti. Il Viminale ha infatti annunciato ricorso al Consiglio di Stato contro il provvedimento del tar di Firenze e ricorso su altre sentenza che hanno ordinato l’iscrizione all’anagrafe di alcuni richiedenti asilo. Annunciato anche il ricorso all’Avvocatura dello Stato per “valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi, lasciando il fascicolo ad altri, per l’assunzione di posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini”, come si legge in una nota.

Anm: “Discredito da Salvini”

Come riportato da Repubblica, contrariato dalle sentenze, Salvini ha dato ordine ai suoi uffici di “tracciare” le uscite pubbliche dei magistrati e i loro rapporti di “vicinanza e collaborazione con chi difende gli immigrati contro il Viminale”. Di fronte a tale richiesta, però, è giunta immediata la replica dell’Associazione magistrati, che ha espresso “sconcerto” per gli attacchi: “Le modalità adottate da autorevoli rappresentanti delle istituzioni gettano discredito sull’intera funzione giudiziaria e perdita di serenità da parte di chi la esercita. Per questo chiediamo che il Csm effettui tutti i passi necessari a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della giurisdizione” come si legge su TgCom24.

La replica di Salvini

Non intendiamo controllare nessuno, né creare problemi alla magistratura, soprattutto in un momento così particolare e delicato come quello che sta vivendo il Csm – ha spiegato Matteo Salvini -. L’Avvocatura dello Stato saprà consigliarci per il meglio: ci chiediamo, col dovuto rispetto, se alcune iniziative pubbliche, alcune evidenti prese di posizione di certi magistrati siano compatibili con un’equa amministrazione della giustizia. Parliamo di iniziative pubbliche e riportate dai media, come è facilmente verificabile su internet”.