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Conte frena sui minibot: "Proposta mai portata a Palazzo Chigi"

Conte minibot

"Attenzione a sfidare la Commissione Ue sulla procedura di infrazione. Se viene aperta davvero, farà male all'Italia", avverte il premier.

Anche Giuseppe Conte interviene nel dibattito sui minibot che ha portato allo scontro tra la Bce, rappresentata da Mario Draghi, ed esponenti del governo gialloverde come Giancarlo Giorgetti e gli stessi vicepremier, che aprono alla possibilità di risolvere il problema dei debiti della Pubblica amministrazione con i titoli di Stato di piccolo taglio. “È una proposta mai portata a Palazzo Chigi“, taglia corto il presidente del Consiglio, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Siccome ha implicazioni di sistema, mi aspettavo che correttamente mi fosse portata, per esaminarne insieme aspetti e contenuti. Ci sono molte criticità, anche tecniche”.

Il dibattito sui minibot

Tra le criticità dei minibot individuate da Conte c’è il fatto che “siccome non possono costituire una moneta parallela non c’è l’obbligo di accettarli come mezzo per estinguere un’obbligazione. E chi li accetta, ragionevolmente, vorrebbe scontare il fatto di prendere in carico un’attività parzialmente liquida che non frutta interesse. Il risultato è che finirebbero per essere negoziati sotto la parità“.

“Non sfidare la Commissione Ue”

Ma i debiti della Pa non sono l’unica sfida che il governo è chiamato ad affrontare sul piano economico. All’ordine del giorno c’è la procedura di infrazione per debito eccessivo, che Bruxelles ha fatto sapere di ritenere “giustificata”. “Attenzione a sfidare la Commissione Ue“, avverte il premier. “Se viene aperta davvero, farà male all’Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni, con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani”. L’appello è rivolto ai suoi vicepremier: “La procedura va evitata, esporrebbe l’Italia a uno spread difficilmente controllabile e a fibrillazioni dei mercati finanziari. Occorre unitarietà di intenti e chiarezza di obiettivi. Non posso e non voglio assumermi la responsabilità di esporre il sistema-Paese a rischi inutili“.