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Di Maio: "L'Ue non andrà fino in fondo sulla procedura di infrazione"

Di Maio procedura infrazione

"Con l'Ue serve dialogo ma anche posizioni ferme. Per noi di 'manovrina' non si deve nemmeno parlare", ha dichiarato il vicepremier.

Accelerazione sul salario minimo, priorità all’abbassamento delle tasse e no alla manovra correttiva. Su questi punti si fonda l’intesa raggiunta durante il vertice a tre a Palazzo Chigi, al termine del quale Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno ribadito che “il governo va avanti”. Poche ore dopo, ai microfoni di Rtl 102.5, il leader pentastellato ha escluso nuovamente l’ipotesi di una “manovrina” dopo che Bruxelles ha comunicato all’Italia di ritenere “giustificata” l’apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo. “Non so prevedere il futuro, ma non credo che andranno fino in fondo“, è il commento del vicepremier.

No alla “manovrina”

Di Maio ha sottolineato che “l’obiettivo [del governo, ndr] non è andare contro l’Unione Europea, ma abbassare le tasse e migliorare la condizione degli italiani. Per ottenere quell’obiettivo ci vuole dialogo con l’Ue, ma anche prese di posizione ferme. Ora c’è il bilancio europeo e noi abbiamo il diritto di veto, è un potere contrattuale da far valere. Per noi di ‘manovrina’ non si deve nemmeno parlare”. Non è il solo a pensarla così. Dalla sua parte ci sarebbe anche lo stesso premier: “Nessuno riuscirà mai a mettermi contro il presidente del Consiglio. Conte ha sempre portato avanti le battaglie all’Unione europea con il governo italiano e continueremo a farlo”.

Il M5S verso la revisione

Durante il suo intervento, Di Maio ha toccato anche lo scottante tema della riorganizzazione del Movimento, annunciata dopo il voto sulla piattaforma Rousseau e ribadita in più occasioni, anche tramite social. “Così com’è, come non è organizzato, non può andare avanti“, è il monito del leader. “Serve un cambiamento strutturale o organizzativo. Servono referenti regionali e nazionali che si prendano anche delle responsabilità. Noi continuiamo a esistere se ci sono idee e iniziative per cambiare, ma per realizzarle c’è bisogno che a livello nazionale e regionale ci siano dei referenti. Per una forza politica arrivata al governo, è imprescindibile“.